Busto, avanti con i progetti Pnrr dell’ex Macello e dell’ex oratorio di Sacconago

L'ex macello civico (a destra) e l'ex oratorio di Sacconago, i progetti di Busto Arsizio candidati al bando PNRR

BUSTO ARSIZIO – Ex oratorio di Sacconago ed ex macello civico di via Pepe, le prime opere del PNRR al via a Busto: la giunta, su input del sindaco Emanuele Antonelli, ha approvato oggi, 28 aprile, i progetti di fattibilità tecnico-economica e i rispettivi quadri economici di spesa per la riqualificazione dei due immobili storici che hanno ottenuto i finanziamenti del piano Next Generation EU.

L’ex oratorio di Sacconago

Progetto da 4 milioni e 330mila euro, finanziato con un contributo PNRR da 3 milioni e 636mila euro, per l’ex oratorio di Sacconago, la cosiddetta Casa Azzimonti, che verrà destinato ad alloggi temporanei per il reinserimento delle donne vittime di violenza e di maltrattamenti, con i loro figli, e ad altri servizi per il quartiere che andranno a completare la prima fase di interventi di recupero avviata con la realizzazione dell’area feste.

L’ex macello civico

Il costo complessivo del piano di ristrutturazione dell’ex macello civico di via Pepe è invece salito dagli iniziali 7 milioni di euro a 9,2 milioni di euro, finanziato con un contributo di 6 milioni e 363mila euro, sempre attraverso fondi PNRR, ma anche con oltre 2,8 milioni di euro di mutui, in attesa che il governo possa riconoscere finanziamenti extra a copertura del caro-prezzi che sta colpendo il settore delle opere pubbliche. Verranno realizzati spazi per la socialità e l’aggregazione giovanile (compresi gli scout che già hanno la loro sede in via Pepe), che si integreranno con l’altro progetto che tocca l’area dell’ex macello, quello finanziato da Regione Lombardia per la creazione della sede di un nuovo ITS dedicato alla logistica.

Ora la gara d’appalto

Il contributo PNRR ad oggi è di 10 milioni di euro in tutto per le due opere. Con il via libera ai progetti di fattibilità tecnico-economica, si potrà procedere all’affidamento delle opere con un appalto integrato, che comporterà la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori sulla base degli indirizzi stabiliti dalla giunta. Una fase che, come dimostra l’esempio del palaginnastica con la prima gara andata deserta, potrebbe nascondere insidie.

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