Alassio e Aprica chiuse, un’altra estate senza le colonie di Busto. Si riparte con le settimane bianche

BUSTO ARSIZIO – Il turismo torna a fare boom, con le località di villeggiatura al mare e in montagna prese d’assalto da un capo all’altro dello Stivale, ma le colonie del Comune di Busto Arsizio sono ancora chiuse. Ad Alassio e all’Aprica un’estate in silenzio e senza soggiornanti per le strutture di proprietà comunale. «Di fatto sospese per Covid» ha spiegato un mese fa in commissione l’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni. In Liguria la colonia è stata riconsegnata a fine giugno dal Comune di Alassio che aveva insediato provvisoriamente una scuola al piano terra, mentre in Valtellina questi mesi sono stati utili per i lavori di allacciamento alla rete idrica.

Qui Aprica

La prima a riaprire dovrebbe essere la colonia “Carlo Comerio” dell’Aprica, ai piedi delle piste da sci della popolare stazione turistica della Valtellina. L’estate è servita per eseguire alcuni lavori di manutenzione necessari, in primis quelli per l’allacciamento alla rete idrica dopo che era emersa la presenza di arsenico nel pozzo di cui si serviva la struttura. Per i mesi invernali la colonia sarà pronta per accogliere i ragazzi delle scuole di Busto per le tradizionali settimane “bianche” (e “verdi”), probabilmente da novembre. Nel frattempo è stato riattivato l’appalto alla società che cura l’animazione della struttura, che era stato sospeso per la pandemia. Non ha invece sortito effetti la “candidatura” proposta dal Comune di Busto come centro di accoglienza per i profughi ucraini.

Qui Alassio

Ad Alassio la colonia “Sorriso dei Bimbi” sulla collina San Nicola invece è stata occupata negli ultimi due anni dai bambini della scuola dell’infanzia della cittadina ligure, in seguito ad una convenzione stipulata con il Comune di Alassio, che stava eseguendo i lavori di costruzione di una nuova scuola. Una sistemazione temporanea che ha occupato l’intero piano terra della struttura con le aule scolastiche, come succedeva ai tempi delle sezioni “balneari” riservate ai ragazzi bustocchi che avevano bisogno di respirare l’aria di mare. Con la prossima estate l’obiettivo dell’amministrazione è di riattivare la colonia, ma soprattutto di realizzare gli investimenti necessari al suo completo rilancio, compreso il recupero della palazzina degli “ex infettivi” da anni abbandonata, come ha chiarito l’assessore Paola Reguzzoni in commissione. Il primo step sarà quello di «pubblicare una manifestazione di interesse per verificare l’esistenza di operatori interessati ad assumere in concessione la gestione della colonia per un periodo di tempo sufficiente ad ammortizzare i costi relativi alle manutenzioni straordinarie necessarie». L’idea, ambiziosa, è di predisporre «una gara di più lungo periodo», che possa continuare a promuovere e sostenere i “soggiorni climatici”, in primis dei bambini ma non solo, in quella che negli scorsi anni è diventata la “Residenza Colonia” di Alassio.

Le domande dell’opposizione

La questione colonie è stata recentemente sollevata anche dai gruppi di opposizione di PD e Progetto in Comune, con un’interrogazione rivolta all’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni per chiedere chiarezza sul futuro delle due colonie: «Per la terza estate consecutiva, a causa della pandemia di Covid-19, le strutture residenziali di Alassio ed Aprica sono rimaste inutilizzate». Tra le occasioni, intraviste dai consiglieri di minoranza, anche il Pnrr, per reperire fondi che «potrebbero essere indirizzati al recupero, manutenzione e valorizzazione delle strutture».

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