Alfa e la partita politica sull’acqua: il Risiko in provincia dei colossi Cap e A2A

VARESE – Tutta la politica sembra affannarsi in vista delle elezioni amministrative di giugno, ma sotto la superficie c’è chi sta già iniziando a giocare la partita dell’acqua. E verrebbe da dire che, su Alfa c’è chi vorrebbe mettere “punto a Cap”. Ci spieghiamo meglio e andiamo con ordine.

Tutti i colori (politici) dell’acqua in provincia

L’acqua è un bene di tutti. E, infatti, i partiti hanno chiesto di avere ognuno la giusta rappresentanza dentro il Cda di Alfa, il gestore unico del servizio idrico. Prima dell’exploit di Fratelli d’Italia. I meloniani, infatti sono rimasti fuori dalla stanza dei bottoni. Fino a qualche giorno fa, ovvero quando Pietro Zappamiglio, membro del consiglio di Alfa è passato con il partito di Giorgia Meloni, dando vita a un effetto porta girevole attraverso la quale la bandiera da Forza Italia è diventata di Fratelli d’Italia.

Scadenza anticipata?

Ora il cda è così composto: Paolo Mazzucchelli, espressione Lega, alla presidenza; Pietro Zappamiglio FdI e quindi coppia di centrodestra. Poi ci sono Fabio Passera, sindaco di Maccagno ed Elena Bardelli, che spende il profilo tecnico ma entrambi in quota PD. La quinta colonna del consiglio di amministrazione è Maria Sole De Medio, espressione civica, ma tra i civici quelli più prossimi al presidente della Provincia Magrini.

Il cda dovrebbe scadere a giugno con l’approvazione dei conti, ma il tirare delle somme è stato anticipato e c’è chi spinge per andare al rinnovo prima delle urne. Chi? Il PD. Non è ufficiale, ma se fosse un giochino la risposta è “fuoco”. Ovvero ci siamo.

E perché? Semplice: i dem non sono certi di uscire dalle urne indenni e con la medesima forza di voti ponderati. Del resto da Malnate a Ispra, passando per Cantello di cinema ne stanno mettendo in piedi. E quindi tra i piddini c’è chi ragiona di fino e vuol blindare il cda di Alfa. Magari con un cambio di nome tra i consiglieri: si dice Luca Carignola (ex segretario del PD città di Varese) al posto di uno dei due dem.

In provincia di Varese comanda… Milano

Blindare il consiglio significa mettere sotto ghiaccio anche l’asse PD – Lega, che di fatto ha governato l’idrico e aperto le porte a Cap, ovvero la multi utility milanese che ormai fa la voce grossa in provincia di Varese nell’idrico, all’inceneritore di Borsano in Neutalia, a Gallarate e Castellanza con Ala Ambiente.

Insomma confermare gli attuali equilibri politici nella nomina del cda di Alfa significherebbe dare continuità all’accordo con Cap. Ma c’è chi invece vuol metterci un punto e guarda all’altro colosso delle aziende un tempo municipalizzate, ovvero A2A. Che in provincia ha la proprietà di LeReti (ex Aspem), una partecipazione in Neutalia, è vicina alle Agesp bustocche, collabora con EcoNord e ha messo il suo brand energetico sull’IceArena di Varese.

Ed è per questo che dall’altra parte (non la Lega che esprime la presidenza), ma Fratelli e Forza Italia non escludono un rimescolamento delle carte. Con i civici, quelli non di stretta osservanza “magriniana” che fanno i pesci in barile poiché Maria Sole De Medio è anche la loro garante, ma tra le parti non c’è alcun patto di ferro.

Detto questo, servirebbe una riflessione approfondita, poiché comunque vada la partita politica locale nelle società a partecipazione pubblica, non ci si può esimere dall’appurare che tutto ciò che è servizio pubblico (idrico, rifiuti, energia) altro non è che una partita a Risiko dei colossi milanesi.

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