Una rete civica in difesa dell’Ondoli: «Più collaborazione tra territorio e ospedale»

ANGERA – «La crisi in atto ci spinge a riflettere su come integrare il nostro ospedale con una sanità territoriale diffusa, utilizzando al meglio le risorse che arriveranno dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ndr)».

Prima il lancio della petizione, poi il documento messo al vaglio dei consigli comunali per deliberare le richieste presentate ad Ats e Regione Lombardia. I gruppi di minoranza del basso Verbano tornano alla carica con un nuovo intervento, già discusso in consiglio a Sesto Calende lo scorso 26 maggio, con una serie di richieste per rilanciare l’ospedale Carlo Ondoli di Angera.

Rete civica in difesa dell’Ondoli

«I cambiamenti avvenuti in questo periodo pandemico ci hanno indotti ad andare oltre la semplice richiesta di tornare ad avere l’ospedale di prima», spiega si legge in una nuova lettera firmata da Allea (Angera), Sesto2030 e Insieme per Sesto (Sesto Calende), Taino Futuro e Tradizione (Taino) e Golasecca Tradizioni e futuro sostenibile (Golasecca). Nel testo vengono raccolte una serie di riflessioni e sollecitazioni, «partendo da un’analisi dei bisogni dei cittadini del nostro territorio». L’obiettivo è «formulare una proposta concreta che possa garantire un effettivo diritto alla salute per tutti, superando le diseguaglianze economico-sociali».

Una nuova sanità territoriale

Il tentativo che si vorrebbe perseguire è quello, partendo dal ripristino dell’ospedale, «di pensare ad una nuova sanità territoriale più prossima al cittadino attraverso una lettura delle esigenze del territorio, che permetta la puntuale individuazione dei bisogni dei cittadini, per arrivare, così, a coinvolgere anche su questi temi, la Conferenza dei sindaci e il Piano di zona nella sua realizzazione».

Riflessioni e sollecitazioni

Qui elencate, nel dettaglio, tutte le sollecitazioni del capogruppo di Insieme per Sesto:

Il concetto di cura della persona: Vorremmo rilanciare un modello che eviti la centralizzazione delle aziende ospedaliere e ritorni invece a una sanità territoriale nella quale la relazione tra sanitario e paziente abbia come fine una dimensione più personalizzata della prevenzione e della cura.
Le istanze messe in atto per la difesa dell’ospedale di Angera, progetto portato avanti dalle minoranze di alcuni comuni della zona, fanno emergere anche la carenza sul nostro territorio di servizi sociosanitari già presenti negli anni passati, ma anch’essi ridimensionati o soppressi nell’ottica del continuo risparmio.

Promuovere una Maggiore integrazione socio – sanitaria: la gestione degli aspetti sociali è stata delegata ai sindaci, occorre tornare ad agganciare alla sanità le esigenze dei più fragili, con un ritorno alla piena efficienza di consultori, dei centri di igiene mentale e dei centri per le cure delle dipendenze anch’essi ridimensionati per mancanza di fondi, garantendo la continuità assistenziale nella cura delle acuzie e dei pazienti cronici che oscillano tra ospedale e territorio.

Servizio di Neuropsichiatria: la recente pandemia ha fatto affiorare il disagio psichico, soprattutto nei giovani, per cui diventa importante rafforzare tale servizio implementando anche le équipe  multidisciplinari che operano in tutti i plessi scolastici per la stesura di progetti educativi Individualizzati per alunni in condizione di bisogno e per progetti di prevenzione ed inclusione scolastica, oltre che e alle problematiche adolescenziali.

Servizio legato alle dipendenze: ci si riferisce a tutte le forme di dipendenza che da alcool, dalle droghe (che attualmente colpiscono categorie molto diverse) e le ludopatie (dipendenza dal gioco d’azzardo)

Servizi connessi alla salute mentale: ci si riferisce a tutte quelle forme di disagio che coinvolgono la vita adulta comprese quelle dei giovani adulti non più in carico al servizio di neuropsichiatria.
Per motivi di spazio non mi dilungo sulla psichiatria di comunità, che così come citato per gli altri servizi comporterebbe l’impiego di personale composto da medici, infermieri, Oss ed Educatori professionali che si muovono sul territorio.

Incremento dei medici di base: il rafforzamento della medicina del territorio non può nascondere il problema della grave carenza di medici di base, che oltre a ridurre la qualità delle cure fornite, riduce la possibilità di scelta democratica da parte del cittadino.
La Collocazione sulla sponda lombarda dell’Ospedale Ondoli richiede una riflessione rispetto al suo ruolo di cura anche per i turisti in villeggiatura oltre che per i pazienti piemontesi che a causa della chiusura dell’Ospedale di Arona, spesso si rivolgono ad Angera evitando il problema dei tempi di attesa all’ospedale di Borgomanero. Attraverso un accordo tra Regioni si potrebbero condividere i servizi che si andranno ad attivare. L’idea di ospedale che si sta delineando è quella di una struttura forte ed autonoma sul territorio con un ruolo centrale e non secondario ad altre strutture decentrate.

Questa bozza di documento vorrebbe diventare uno strumento di confronto con i sindaci, con i cittadini e con le associazioni del territorio che operano in favore di fasce fragili al fine di portare una proposta elaborata al piano di zona.

Sindaci sulle barricate per l’Ondoli: documento unitario nei consigli comunali

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