Antonelli: «Abbiamo rimesso in moto la Provincia. Ora nessuno la blocchi»

VARESE – La Provincia «ha finalmente superato la procedura di pre-dissesto. Da ente in bilico e inaffidabile, si dimostra invece solido e pronto a un nuovo corso»: così annuncia il presidente Emanuele Antonelli nella lettera che ha inviato a tutti i sindaci per Natale. Auguri molto particolari, perché giungono nella immediata vigilia delle elezioni del Consiglio provinciale, in programma sabato 18 dicembre, sempre con la formula del voto di secondo livello, riservato agli amministratori dei 138 comuni del territorio provinciale. Un bilancio della prima parte di mandato, visto che il presidente scadrà solo tra un anno, che Antonelli ha voluto far pervenire ai suoi colleghi sindaci «non tanto per stilare un elenco del “fatto” – chiarisce il presidente – ma perché vorrei che emergesse in maniera chiara e inequivocabile con quanto impegno questa amministrazione si sia spesa per restituire all’ente l’operatività necessaria a rispondere con efficacia alle esigenze dei comuni e dei cittadini».

Che bilancio traccia di questo triennio?
«Quando sono arrivato a Villa Recalcati la Provincia era ferma e non poteva assumere. In sala consiliare avevo di fronte a me un solo dirigente che stava per andare in pensione, e per assumere gli altri tre che oggi collaborano con noi siamo dovuti andare a Roma a lottare alla Corte dei Conti perché per qualsiasi spesa dovevamo chiedere l’autorizzazione. Ora siamo definitivamente usciti dalla fase di dissesto, con la Corte dei Conti che praticamente ci ha fatto i complimenti per il nostro operato».

Cosa cambia concretamente con il superamento della procedura di pre-dissesto?
«Riporto quello che ho scritto ai sindaci: “Il beneficio per l’ente in sede di rendiconto 2021 sarà pari a complessivi 6 milioni e 742mila euro”, mentre “per gli anni dal 2022 al 2030, non sarà più necessario prevedere a bilancio la quota annuale da ripianare, con un beneficio annuo per il bilancio pari a 2,9 milioni di euro. Numeri che parlano da soli: oltre 32 milioni di euro “risparmiati” che potranno essere utilizzati per opere sul territorio, in base alle esigenze dei Comuni e dei cittadini. Insomma, si respira, e possiamo assumere: lunedì 20 dicembre accogliamo 75 nuovi operatori che entreranno in servizio nei Centri per l’impiego e al Collocamento mirato disabili, a cui se ne aggiungeranno altri 20 a inizio 2022».

Cosa significa rispetto alle polemiche del passato sul “buco di bilancio”?
«La Provincia non doveva andare in dissesto, ormai è palese. Poi l’opposizione fa la sua parte, ma i soldi sono di tutti, e non si può scherzare. In questo caso sono soldi che vanno ai sindaci e al territorio».

Ora ci sarà un “tesoretto” a disposizione per il prossimo mandato?
«Già a gennaio questi soldi potranno essere spesi, ma sempre con lo spirito del buon padre di famiglia che abbiamo applicato in questi anni nell’interesse del territorio, senza distinzioni. Dove potevamo soddisfare le esigenze dei sindaci siamo intervenuti. Perché nel frattempo solo quest’anno abbiamo avviato cantieri per oltre 25 milioni di Euro (di cui 11,5 per opere viabilistiche e 14,1 per lavori su edifici, per la maggior parte scolastici)».

Rivendica i successi di questa amministrazione provinciale?
«È un orgoglio di tutti, grazie ad un lavoro di squadra davvero significativo con tutti i consiglieri. Tutti, ci tengo a sottolinearlo, a compenso zero. In un mondo normale alle elezioni dovrebbe essere confermato chi ha governato e ha ottenuto questi risultati».

Invece lei rischia di rimanere presidente di minoranza. Che effetto le fa?
«Questo è il brutto della politica. I meriti non sempre vengono riconosciuti. Ma io vado avanti a lavorare come ho sempre fatto, senza guardare alle parti politiche. Questa è la linea giusta da seguire, come abbiamo dimostrato in questi anni di lavoro serio».

Ma se davvero il centrodestra non dovesse ottenere la maggioranza in consiglio cosa farà?
«Se vogliono collaborare, io sono il primo a volerlo. Io credo ci possa essere una collaborazione a 360 gradi, senza distinzioni di parte. Altrimenti andrò avanti facendo di testa mia e portando i progetti in approvazione in consiglio. Non credo che nessuno voglia bloccare una Provincia che si è appena rimessa in moto».

Effetti collaterali della Legge Delrio?
«Se spiegassimo a un bambino di 10 anni come funziona la Provincia, ci direbbe subito che è tutto sbagliato. Ormai tutti pensano che la legge Delrio sia stata una sciagura e che abbia provocato disastri, eppure in 7 anni non è stato cambiato nulla. Con un presidente e degli assessori che lavorano a tempo pieno si potrebbe fare molto anche per aiutare i dirigenti a fare il loro lavoro».

Elezioni provinciali, 1800 amministratori chiamati al voto il 18 dicembre a Varese

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