Antonelli: «Fratelli d’Italia salvi il soldato Checco e lo candidi in Regione»

Da destra, Checco Lattuada con Emanuele Antonelli

BUSTO ARSIZIO – “Salvate il soldato Checco”. Si potrebbe riassumere così la lettera che Emanuele Antonelli, sindaco di Busto rivela di aver scritto e fatto pervenire a Daniela Santanché al fine di intercedere per la candidatura alle regionali di Francesco Checco Lattuada. Un’uscita – quella del sindaco bustocco nell’intervista rilasciata oggi, 4 gennaio, a Francesco Inguscio de La Prealpina – che conferma le voci dell’esistenza in Fratelli d’Italia di una forte opposizione (dei vertici) alla candidatura del bustocco più a destra di tutti.

Antonelli tira in ballo anche il fratello di Ignazio

Checco va candidato per quanto ha fatto per il partito. In passato ha fatto cavolate, ma ne è sempre uscito assolto. Non mi pare che siano stati presi provvedimenti per il saluto romano di (Romano) La Russa”. Insomma il sindaco di Busto spende più di una parola a garanzia di Lattuada (“Lo conosco da una vita e merita di essere candidato”) e non risparmia esempi di altri Fratelli che hanno manifestato segni nostalgici senza subire l’ostracismo.

Le “cavolate” commesse da Lattuada a cui si riferisce Antonelli, e che nell’intervista in questione non vengono specificate, fanno parte (va detto) del passato politico del bustocco (che è stato anche consigliere a Palazzo Gilardoni) e vanno dal processo (dal quale è uscito assolto per prescrizione) per istigazione all’odio razziale (vicenda che è passata alle cronache come “la festa del compleanno di Hitler”) a una serie di episodi legati agli stadi e alla sua squadra del cuore: la Pro Patria. Senza dimenticare il lungo daspo dagli spalti. Fatti che l’hanno visto a lungo al centro delle cronache e delle aule dei tribunali, ma che non hanno lasciato tracce giudiziarie. Che però in politica sono segni indelebili. Il “nein” dei vertici del partito, infatti, pare sia proprio motivato da questo passato un po’ troppo nero e ingombrante in questo momento in cui c’è la volontà di un maquillage d’immagine.

Colpo di teatro in arrivo

L’intervista poi si chiude con un silenzio che fa più rumore di mille roboanti annunci. Il sindaco, infatti, alla domanda di cosa potrebbe accadere qualora Lattuada non venisse candidato ha scelto di non rispondere. Ma se quanto lascia intendere Inguscio ha un fondamento, il primo cittadino di Busto potrebbe anche prendere una decisione eclatante. Quale? Lasciare il partito per indossare di nuovo l’abito del civico? Oppure rigettare (del resto non è che gli sia tornata la voglia) la candidatura da presidente della Provincia? Per avere una risposta bisogna solo attendere la piega degli eventi che potrebbero confermare il fatto che il sindaco di Busto, politicamente, è un uomo “fuori controllo”.

Insomma, più cresce la percentuale elettorale dei Fratelli nei sondaggi e più si aumentano le tensioni in un partito, che in tutta la provincia, è ormai da mesi in fibrillazione a causa delle continue liti interne. E che nessuno, al momento, ha dimostrato di avere l’abilità di domare. Nemmeno i capataz regionali.