Asst Sette Laghi in prima linea al centro vaccini a Viggiù con 19 medici e infermieri

VIGGIÙ – Sono i 19 medici e infermieri dell’Asst Sette Laghi che da ieri mattina (sabato 27 febbraio), coordinati dalla dottoressa Augusta Diani, responsabile aziendale per le Vaccinazioni,  sono impegnati in prima linea nel centro vaccinale di Viggiù.

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Il loro compito è, infatti, quello di somministrare il prezioso farmaco: registrano i vaccinandi, raccolgono l’anamnesi e poi li vaccinano. Ieri ne hanno vaccinati 460, oggi ne sono in programma 610. Lunedì almeno altrettanti.

Lavoro di squadra

Nelle retrovie però ci sono anche farmacisti, autisti e magazzinieri, impegnati a preparare le dosi da somministrare e a consegnarle nella palestra di Viggiù, oltre a gestire le scorte di dispositivi di protezione individuale. Un impegno importante. Sia sul fronte dell’organizzazione, sia del personale coinvolto, che si somma agli sforzi già in atto, tra i quali l’attività della sede vaccinale varesina, impegnata anche oggi nella vaccinazione degli over 80 e, da domani, anche delle sedi di Luino, Angera e Tradate.

«Ogni giorno di più constato lo straordinario impegno, anzi l’abnegazione del nostro personale, che sta facendo fronte all’emergenza una sfida dopo l’altra, spesso una contemporaneamente all’altra, con ordine ed efficienza – tiene a sottolineare il direttore generale dell’Asst Sette Laghi, Gianni Bonelli – Mentre nei reparti stiamo offrendo assistenza ad oltre 220 degenti covid positivi, senza soluzione di continuità tra la seconda e la terza ondata. Ed è in corso uno sforzo straordinario per mantenere al massimo l’attività chirurgica. Inoltre il nostro Laboratorio processa migliaia di tamponi ogni giorno individuando le varianti e studiandole».

Il dg ha poi aggiunto: «La campagna vaccinale anticovid ci ha portato tra i primi ospedali lombardi per numero di dosi somministrate, mentre accade tutto questo e molto altro, grazie a questi straordinari professionisti possiamo essere presenti da protagonisti anche a Viggiù, dove da ieri si combatte un’altra battaglia decisiva contro il Covid. Dire grazie è poco, esserne orgoglioso è il minimo».