Ats Insubria: a Varese giù i contagi e aumentano i vaccinati, anche a domicilio

Ats Insubria

VARESE – Il numero dei nuovi positivi continua a diminuire in provincia di Varese, a fronte di un aumento importante del numero di vaccinati. In merito alle dosi a domicilio invece è stata effettuata un’analisi per escludere i casi non appropriati. È quanto emerge dal consueto appuntamento settimanale con la stampa da parte di Ats Insubria, che oggi, giovedì 13 maggio, ha diffuso i dati aggiornati sul territorio.

Solo 900 nuovi casi nell’ultima settimana

Il dato più significativo è quello dei nuovi positivi registrati nell’ultima settimana. Dal 6 al 12 maggio sono stati 901 in provincia di Varese. Un calo sensibile rispetto alla settimana precedente, in cui il numero aveva raggiunto quota 1496 casi. Crolla anche il tasso di incidenza, con 100 nuovi positivi ogni 100mila abitanti invece di 167. La percentuale di positività dei tamponi scende da 10,9 a 8,7%. «Questo ci fa stare più tranquilli – commenta il direttore sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso – la discesa è marcata in questo momento». L’età media dei nuovi positivi si è stabilizzata intorno ai 40 anni. L’incidenza scende sia nell’ambito dell’Asst Sette Laghi che per l’Asst Valle Olona. Anche nelle scuole la situazione sta migliorando, con un decremento dei casi e dei soggetti posti in quarantena.

Le vaccinazioni procedono a buon ritmo

La diminuzione dei contagi procede di pari passo con la crescita delle vaccinazioni. In provincia di Varese il dato aggiornato a ieri 12 maggio delle prime dosi somministrate è di circa 260mila unità. Poco meno di 100mila invece le seconde dosi. La scorsa settimana in tutto il territorio di competenza di Ats Insubria (Varese e Como) sono state erogate oltre 92mila vaccinazioni. Non ci sono ancora novità precise per l’apertura delle prenotazioni agli under 50: si attendono comunicazioni ufficiali, ma è possibile che si partirà già da settimana prossima. Per le vaccinazioni in azienda invece l’operatività dovrebbe partire nel mese di giugno, con le attività che saranno svolte presumibilmente negli hub già attivi sul territorio.

Vaccinazioni a domicilio: numeri e controlli

Nel frattempo oltre all’attività negli hub proseguono anche le vaccinazioni domiciliari, con l’obiettivo di concludere con le seconde dosi entro la fine di maggio. Tra Varese e Como sono già state somministrate oltre 13mila prime dosi e circa 6600 richiami. Ats Insubria in queste settimane ha intanto svolto un lavoro di verifica per accertare che le richieste da parte di persone che si sono candidate per la vaccinazione domiciliare sostenendo di non essere autonome fossero appropriate. «Abbiamo fatto questa scelta – ha spiegato Ester Poncato, direttore sociosanitario di Ats – in quanto fare un vaccino all’hub costa un sesto rispetto ai vaccini a domicilio». L’operazione, che ha coinvolto i medici di medicina generale, ha permesso di verificare che in provincia di Varese il 42% delle richieste non era appropriata. Nel 40,5% dei casi il soggetto era già vaccinato. In altri casi il vaccino era controindicato per motivi di salute o il paziente è risultato trasportabile a giudizio del medico di base. Infine c’è un 5,2% di casi in cui la persona è nel frattempo deceduta.

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