Varese, Galimberti polemico: «Assurdo chiudere le scuole da un giorno all’altro»

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VARESE – «Da sindaco mi impegnerò come ho sempre fatto ha fare rispettare tutte le leggi, ma non ci si può sognare di dire alle 12 di oggi, giovedì 4 marzo, che domani di milioni di cittadini cambierà in maniera repentina. Tanto più che l’andamento della situazione lasciava intendere che si sarebbe arrivati in zona Arancione scuro». Con un post, il sindaco Davide Galimberti apre la polemica, non tanto sulla decisione, ma sui tempi con cui Regione Lombardia ha diramato le prossime restrizioni in vigore a partire da domani.

Il post di Galimberti

Sono appena stato informato che il presidente della Regione starebbe per firmare una ordinanza che farebbe passare la Lombardia in Arancione scuro da stasera a mezzanotte. Da sindaco, come ho fatto dal primo giorno, farò sempre rispettare le regole e mi adeguo alle indicazioni della Regione e delle autorità sanitarie. Che la situazione stesse peggiorando era percepibile da giorni e quindi posso anche dire che non si fa così: non ci si può sognare di dire alle 12 di oggi che da domani la vita di milioni di cittadini cambia repentinamente e si paralizza un sistema. A questo punto, almeno la chiusura delle scuole, si poteva prevedere da lunedì. Spero che qualcuno ci pensi almeno sulle scuole concedendo qualche ora in più alle famiglie per organizzarsi.

Posso solo immaginare i messaggi che staranno girando in questi minuti, ne sto ricevendo tantissimi anche io. «Buongiorno, domani non potrò essere in ufficio perché ci hanno avvisato oggi, quasi 10 milioni di persone, che le scuole saranno chiuse. Mi scuso per il breve preavviso. Oppure nelle scuole: «Bimbi domani avevamo programmato un’attività ma la scuola sarà chiusa per un po’. Mi scuso per il breve preavviso».

Sono un papà consapevole di quali sono le difficoltà nel gestire bambini ed adolescenti da un anno a questa parte. Tale situazione ha conseguenze catastrofiche sul sistema economico ed occupazionale. L’emergenza sanitaria non si sottovaluta. Mai. Non possiamo però trattare così i cittadini che devono organizzarsi. La salute viene prima di tutto, sempre. Ma condurre la gestione della pandemia in questo modo è davvero sconsolante.