Pestaggio del direttore cantiere Alta Velocità di Vicenza: arresti in Lombardia

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Era il 2 maggio dello scorso anno quando nel cantiere Tav di Montebello Vicentino, il direttore tecnico della Salcef Spa di Roma, azienda che si occupa della realizzazione dell’Alta Velocità, era stato accerchiato e brutalmente picchiato, anche con una mazza da baseball, facendolo finire ricoverato in ospedale con gravissime lesioni. Ieri i carabinieri hanno arrestato gli ultimi due presunti responsabili. Altri tre erano già stati arrestati lo scorso 20 settembre.

L’arresto

I militari del Nucleo Investigativo di Vicenza, al termine di una lunga e articolata attività di indagine, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere a Milano e Paderno Dugnano, con l’ausilio dei colleghi lombardi. In manette sono finiti il reale ideatore e mandante della spedizione punitiva, nonché colui che ha fatto da tramite fra questi e gli esecutori materiali. Si tratta di due cittadini italiani rispettivamente di 64 e 48 anni.

Le indagini

Partendo dagli elementi fino a quel momento raccolti e non essendo emerse pregresse conoscenze o
frequentazioni di qualsiasi natura tra gli aggressori e la vittima,
le indagini, condotte sia con modalità
classiche anche al di fuori della provincia di Vicenza e della Regione Veneto, sia con l’ausilio di
attività tecnica, hanno permesso di valutare ulteriori dati, confrontare e cristallizzare elementi
indiziari, dirigere l’attenzione sia sugli ideatori del pestaggio, sia sul reale movente.

Il movente legato a interessi finanziari

Le cause del gesto sarebbero riconducibili verosimilmente a interessi finanziari e potere di condurre
appalti nel mondo imprenditoriale.
È stato appurato infatti che il mandante, già gravato da precedenti penali, quale amministratore di
fatto di una società sub-appaltante operante nel cantiere del TAV
, dopo il rifacimento di lavori relativi
alla posa in opera del ferro di armatura, a seguito di contestazioni della ditta appaltante che aveva
rilevato delle difformità sulla base delle indicazioni progettuali e che si era rifiutata di dare il consenso
a delle variazioni contrattuali per consentire un pagamento maggiore
(circa 350.000 €uro), non ha
esitato a ideare ed organizzare l’agguato del 2 maggio scorso a Montebello.

Un altro pestaggio pronto per essere eseguito

Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno fatto emergere inoltre che il
modus operandi, già collaudato nei pressi del cantiere dell’Alta Velocità di Montebello Vicentino,
era pronto per essere messo in atto un’altra volta. Infatti, oltre al violento pestaggio del Direttore
Tecnico della ditta SALCEF, gli stessi indagati avevano già pianificato un’altra spedizione punitiva
questa volta ai danni di un imprenditore edile lombardo, proprio con lo stesso movente. Solo gli arresti
avvenuti il 20 settembre scorso
ne hanno evitato la commissione che era stata pianificata esattamente
5 giorni dopo l’esecuzione delle ordinanze.

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