Aumentano i guariti, ma risalgono pure i ricoveri in terapia intensiva (+4 in 2 giorni)

MILANO – Un altro “segno più” nella casella dei ricoveri in terapia intensiva. Sono due i pazienti intubati in più nelle ultime 24 ore, dopo i due di ieri, 11 luglio. Era dai primi di aprile che non si verificavano due giorni consecutivi di crescita dei numeri dei ricoverati nelle terapie intensive. Ma da allora i reparti ospedalieri si sono svuotati: da oltre 1300 pazienti intubati ai 33 di oggi, 12 luglio, 4 in più rispetto ai 29 di due giorni fa.

Il riepilogo dei numeri

Si tratta poi di un dato in controtendenza rispetto a tutti gli altri indicatori. I nuovi casi positivi, 77 nelle ultime 24 ore, sono 10 in più rispetto a ieri (67), ma a fronte di un maggior numero di tamponi effettuati, 9.545 oggi contro i 7.055. Il che significa che la percentuale dei contagi in rapporto ai test processati torna a scendere abbondantemente sotto l’1%. Dei 77 nuovi casi positivi, inoltre, 16 risultano essere “debolmente positivi”, mentre 15 sono emersi in seguito alla positività al test sierologico. La maggior parte dei casi sono riferiti a due province, quella di Mantova (27 casi) dove si è registrato nei giorni scorsi un mini-focolaio che l’ATS sta tenendo monitorato, e quella di Bergamo (21 nuovi contagiati). Solo 6 casi in provincia di Milano (di cui 5 in città) e uno in provincia di Varese.

Gli altri dati

Se i ricoveri nelle terapie intensive risalgono, quelli negli altri reparti Covid degli ospedali continuano a diminuire. Altri 13 in meno che portano il totale a 160. In tutto, sommando i 33 intubati, negli ospedali lombardi ci sono meno di 200 pazienti ricoverati per il Covid-19. Anche il dato dei decessi continua a rimanere sostanzialmente stabile: nelle ultime 24 ore sono stati 8, contro i 4 di ieri. Aumento significativo invece per i guariti e dimessi: più 277, con il totale che supera quota 70.000.

Il “caso Cremona”

La risalita dei ricoveri in terapia intensiva arriva proprio nei giorni delle polemiche sul rinnovo fino al 31 dicembre dello “stato di emergenza” nazionale, ma anche della querelle sullo sfogo sui social di un infermiere dell’ospedale di Cremona, che ha messo in guardia dal ritorno delle ospedalizzazioni Covid. Smentito con i dati dalla direzione generale dell’ASST: nell’ospedale del capoluogo ci sono in tutto nove ricoveri, di cui uno in pneumologia e sette in Malattie infettive, e uno di questi pazienti è stato trasferito in terapia intensiva per l’aggravarsi dell’insufficienza respiratoria, facendo sì che per la prima volta dopo tre settimane la rianimazione è tornata ad avere un letto occupato.

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