Bene Comune: «Fuori i documenti del contenzioso sulla discarica di Cerro»

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CERRO MAGGIORE – Approda in Consiglio comunale a Cerro Maggiore il ricorso al Tribunale di Busto Arsizio presentato da Ecoceresc (ex Simec) contro i Comuni di Cerro e Rescaldina e accolto dai giudici. «Come cittadini – osservano le consigliere comunali della lista Bene Comune Piera Mercedes Landoni e Roberta Cè – non possiamo non dirci molto preoccupati. Conosciamo ormai le intenzioni dello smaltitore e sappiamo quanto sia redditizia l’attività prevista nel progetto che Città Metropolitana ha rigettato». Spinte da questi timori, Landoni e Cè hanno presentato un’interrogazione in vista del Consiglio di giovedì 20 febbraio per «condividere obiettivi e informazioni al fine di difendere la nostra salute e salvaguardare il territorio. Siamo fortemente convinti – proseguono le rappresentanti di Bene Comune – che solo uniti si vince, ma siamo anche certi che questa battaglia, per scongiurare l’apertura di una nuova discarica nell’area Baraggia a Cerro, non si vincerà facilmente e che Ecoceresc non abbandonerà facilmente il suo obiettivo, come pure che anche l’ultimo ricorso della società per impedire l’escussione delle fideiussioni (del valore di 2,5 milioni di euro, nda) serva a raggiungere l’obiettivo di riaprire la discarica».

Interrogazione delle consigliere Landoni e Cè «a tutela della comunità»

Nell’interrogazione, Piera Landoni e Roberta Cè fanno riferimento a una serie comunicazioni e scambi documentali intercorsi tra Ecoceresc e i Comuni di Cerro e Rescaldina, prima del ricorso, in cui i due Comuni hanno avanzato tre proposte per il riempimento dell’area di scavo. Pertanto, chiedono alla giunta di fornire a tutti i consiglieri tali documenti, compresi il testo del ricorso e la sentenza, «non fosse altro – si legge – che per dovere istituzionale e all’insegna di una collaborazione, che non può svilupparsi a senso unico, tanto più alla luce del superiore e comune interesse alla tutela della nostra comunità, alla salvaguardia del territorio e alla necessità di mobilitare la cittadinanza nel malaugurato caso di forzata soccombenza agli interessi del privato».

Da Ecoceresc un progetto per smaltire rifiuti speciali non pericolosi

Nel novembre del 2017, secondo quanto ricostruito nell’interrogazione dalle due consigliere, Ecoceresc srl presentò a Città Metropolitana i dati tecnici che le avrebbero consentito di presentare un nuovo progetto di riqualificazione ambientale della ex discarica attraverso il riempimento con rifiuti speciali non pericolosi «ossia fanghi, scarti di lavorazione industriale e terre provenienti da attività di recupero», anziché con rocce e terre di scavo come previsto in precedenza. Nello specifico, il progetto prevede lo smaltimento di 2.153.000 metri cubi di rifiuti in 7 anni.

M5S: «Troppi interessi, la via del compromesso non porterà a nulla»

Sulla discarica ha preso posizione anche il Movimento 5 Stelle di Cerro Maggiore e Cantalupo. «Ecoceresc non ha rispettato gli accordi presi – si legge in una nota diffusa on line – e, non avendo trovato rocce e terre a un prezzo ragionevolmente conveniente, il giudice le ha dato ragione. Quindi la proposta di Ecoceresc è di riaprirla e riempirla con vari materiali. La Giunta attuale preferisce tentare la via del dialogo con Ecoceresc, per cercare di ottenere un nuovo accordo. Se avessero escusso, ora probabilmente avremmo fatto partire i lavori di bonifica con i soldi della fidejussione, ma saremmo in causa con Ecoceresc e (stando almeno alla sentenza del Tribunale di Busto) rischieremmo di rimetterci noi i soldi per bonificare, cosa che comunque riteniamo sarebbe stata accettabile. La via del dialogo e del compromesso – sostiene l’M5S – non porterà a nulla, perché dall’altra parte c’è un enorme interesse economico. Solo una volontà politica forte fermerà questa schifezza».

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