ROMA – Il governo taglia le accise sui carburanti: il decreto varato ieri, 18 marzo, dal consiglio dei ministri stabilisce una riduzione del prezzo di benzina e gasolio di 25 centesimi di euro al litro per un periodo di 30 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento. Un provvedimento finanziato anche grazie alla tassa del 10% sugli extraprofitti delle società energetiche. In arrivo anche 400 milioni per l’accoglienza dei profughi ucraini: serviranno a fornire assistenza sanitaria, alloggi e scuole.
Il taglia-prezzi
Un nuovo intervento contro i rincari dell’energia. «Le misure ammontano a 4,4 miliardi di euro che si aggiungono ai 16 miliardi spesi negli ultimi sei mesi – spiega Draghi – gran parte degli interventi di oggi non sono finanziati dal bilancio pubblico ma dalle aziende energetiche, tassiamo i profitti che le società stanno facendo con l’incremento dei prezzi, e li ridistribuiamo alle famiglie che si trovano in difficoltà».
Gli altri provvedimenti
Tra le altre misure contenute nel decreto, l’esenzione dalle tasse dei buoni carburante che i lavoratori ricevono dai datori di lavoro fino a 200 euro, il taglio dei pedaggi per l’autotrasporto per 20 milioni di euro, l’aumento del tetto Isee per il bonus sociale per le famiglie sulle bollette di luce e gas – passa da 8mila a 12mila euro – e le misure per le imprese, dalla possibilità di rateizzare in 24 mesi i consumi di maggio e giugno al credito d’imposta per l’acquisto di energia anche per il secondo trimestre. Per l’occupazione il decreto stanzia 150 milioni per finanziare la Cig in deroga per le industrie in difficoltà che abbiano terminato gli ammortizzatori ordinari. Aiuti anche a pesca e agricoltura (195 milioni) e al turismo, con un credito d’imposta che coprirà il 50% della seconda rata Imu per alberghi, fiere, terme e parchi tematici.
«Abbiamo preso provvedimenti importanti che sono motivati dal dare una risposta alle conseguenze della guerra in Ucraina – le parole del premier Mario Draghi in conferenza stampa – interveniamo per aiutare cittadini e imprese. Rafforziamo anche il nostro sistema di accoglienza, con la previsione di un aumento dei rifugiati ucraini».