Caro benzina inarrestabile. Faib Varese: “Prossimi al collasso. Posti di lavoro a rischio”

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VARESE – “La situazione è drammatica. Se continua così siamo prossimi al collasso”. Massimo Sassi, presidente territoriale Faib Varese aggiunge: “Lo dico con il massimo rispetto per quanto sta accadendo in Ucraina naturalmente che vive una tragedia infinitamente più grande della nostra”. Il collasso di cui parla è quello che i benzinai della provincia varesina (e del resto d’Italia) vedono profilarsi all’orizzonte a causa del caro carburante.

Rischio licenziamenti

“La corsa agli aumenti del costo carburante sembra inarrestabile – spiega – Abbiamo sfondato ormai quasi ovunque i 2 euro al litro. Rileviamo che con lo stesso costo al barile del petrolio registrato nel 2014 e nel 2018 oggi abbiamo esorbitanti aumenti non registrati invece in quegli anni”. Le conseguenze? “In 5 giorni abbiamo registrato un calo dei rifornimenti che oscilla tra il 10 e il 20%. Se va avanti così entro fine mese dovremo valutare l’opzione riduzione del personale per riuscire a far fronte alla situazione. Oggi quando un benzinaio alza, metaforicamente, la saracinesca sa che sta pagando per lavorare”.

Paghiamo per lavorare

Il range degli incassi è a picco: “Noi incassiamo sempre i soliti 3 centesimi a litro – dice Sassi – Con il carburante a 2 euro al litro con 10 euro acquisto 5 litri. Il nostro guadagno quindi non sarà più su 7 litri e mezzo (quanto acquistabile sino a qualche tempo fa con 10 euro) ma su 5 euro. Così è impossibile far fronte alle spese, non dico guadagnare. Un impianto che vendo un milione di litri all’anno oggi si ritrova, stante questa situazione, a venderne 700mila. Cifre che non danno i margini necessari per mantenere in piedi un’attività“.

Incontro con il Governo

“Faib nazionale ha chiesto un incontro a Roma con estrema urgenza – spiega – Chiedendo al Governo di congelare temporaneamente il versamento dell’IVA e di ridurre o togliere le accise. Versiamo accise datate 1956 che ormai hanno già abbondantemente ripagato ciò per cui erano state istituite: vanno tolte. Ripeto: siamo vicini al collasso. Noi, come tutti i cittadini che della benzina hanno bisogno per poter andare a lavorare e delle aziende che hanno necessità di energia e carburante per produrre. E il costo delle merci e dei trasporti nel frattempo è schizzato alle stelle. Serve una soluzione adesso. Non dall’oggi al domani. Ma dall’oggi all’oggi”.

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