VARESE – La prima candidatura per la segreteria provinciale è quella di Alice Bernardoni. Il comitato congressuale che la sostiene, infatti, ha convocato per sabato 22 una conferenza stampa per ufficializzare la discesa in campo della dem tradatese.
La prima candidatura
L’appuntamento è nella sede del Partito democratico di Varese, dove ci saranno, oltre alla candidata, anche gli esponenti dem che l’appoggiano e che presenteranno la candidatura. A firmare la convocazione dell’incontro con la stampa è Angelo Zappoli.
«Alice Bernardoni – si legge nella breve nota stampa – rappresenta una candidatura capace di coniugare l’esperienza politica con la volontà di innovazione, l’impegno nelle istituzioni con la presenza sul territorio, la militanza politica di base con le responsabilità di rappresentanza del Pd ai massimi livelli provinciali».
La seconda candidatura
Se Bernardoni gioca d’anticipo, il gruppo dei Gd che hanno già fatto capire di voler giocare la partita con un proprio esponente restano al momento in surplace. Ora resta da capire se la seconda candidatura verrà calata sul tavolo prima delle vacanze estive. Del resto il nome non è più un segreto da tempo e lo sfidante di Alice Bernardoni dovrebbe essere il consigliere comunale a Palazzo Estense Giacomo Fisco.
Non c’è due senza tre?
Sarà scontro a due? Al momento questa è l’ipotesi più accreditata, ma l’appuntamento congressuale di inizio ottobre è ancora lontano e può succedere di tutto. Ovvero? La discesa in campo di un terzo candidato? E’ un’ipotesi che sta iniziando a girare tra i militanti. Ma non per una corsa a tre, bensì come soluzione che sia al contempo alternativa ai due papabili e unitaria.
I big non ci sono ma “si sentono”
I big sovra-territoriali, ovvero il senatore Alessandro Alfieri e il consigliere Samuele Astuti ufficialmente non stanno mettendo mano alla partita del congresso provinciale. Vero è pero, che la sfida Bernardoni – Fisco evoca i nomi dei due dem, con la prima data nell’orbita Astuti e Fisco “contato” in quota Alfieri. Piaccia oppure no, c’è chi legge il confronto in questa direzione e vorrebbe invece allargare il campo e capire se esiste un terza via. O meglio un nome che sappia coagulare la volontà di uscire dal dualismo.
