Besnate verso l’adozione del Pgt. Zarini: «Meno consumo di suolo e nuovi parchi»

BESNATE – Parola d’ordine: green. Declinato in tutte le sue forme, dalla riduzione del consumo di suolo all’attenzione alle zone in cui insistono attività produttive. Ma anche realizzazione di ulteriori aree a parco e la piantumazione di nuovi alberi. Il tutto va a braccetto con il già deliberato piano di rigenerazione urbana, che prevede – fra gli altri – un percorso di recupero di diversi edifici dismessi. Il Piano di governo del territorio a Besnate è pronto. E il prossimo 4 febbraio ci sarà il primo passaggio ufficiale in consiglio comunale, dove sarà adottato.

Un Piano green

A dare un quadro della Besnate del futuro, l’assessore all’Urbanistica, Sara Zarini. «Abbiamo prestato molta attenzione alla riduzione del suolo residenziale, stimata per circa il 16,7%», spiega. Un progetto che strizza l’occhio alle attività produttive insediate nel territorio, con l’obiettivo di «garantire il mantenimento degli spazi». La priorità, però, resta il verde, «che verrà valorizzato, dove possibile, puntando sulla nascita di nuovi parchi e sulla piantumazione di nuovi alberi». Ad accompagnare, un piano per i collegamenti sostenibili per eccellenza, ovvero le ciclopedonali. «Abbiamo valorizzato e portato a compimento un progetto per le piste, inserendole nel Pgt». Intanto, col «proseguimento della ciclopedonale su via Jerago, fino all’altezza del Tigros». A questo si aggiunge un secondo obiettivo, che «può anche incidere su una situazione potenzialmente pericolosa». Si tratta della «continuazione della ciclopedonale che dalla rotonda all’altezza del ristorante “I Fontanili” prosegue in direzione Gallarate».
Inoltre, ricorda l’assessore, «prima di partire con le procedura del Pgt – al passaggio dalla vecchia alla nuova amministrazione – avevamo raccolto le istanze della cittadinanza, circa sessanta. Sono state tutte esaminate, ma limitando gli ampliamenti delle aree edificabili».

Il recupero delle aree dismesse

A margine, il piano di rigenerazione urbana, «individuando ambiti sul territorio che verranno inclusi nel Pgt». Si parla di una serie di edifici dismessi da recuperare, tra cui «sicuramente la ex casa Eca – edificio molto vecchio, su via Jerago – e atri due nel centro storico, di cui una vecchia fabbrica abbandonata». A questi, si aggiungono il recupero della ex Casa del Fascio – di proprietà del demanio – e «un altro edificio industriale, valutando anche un cambio di destinazione dopo averlo bonificato». A chiudere, «un grosso ambito», vicino alla Casa delle Culture. Si tratta «di una struttura che potremmo anche destinare al co-housing per dare attenzione al Sociale».

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