Bollette in vetrina? No, grazie. La Valigeria Ambrosetti di Varese: «Basta negatività»

VARESELe bollette di gas ed elettricità esposte in vetrina? No, grazie. La voce fuori dal coro arriva da Varese, ed è quella di Paolo Ambrosetti, titolare dell’omonima storica valigeria, che ha alle spalle oltre 90 anni di attività in città. Per il commerciante varesino la scelta di esporre in negozio i costi aumentati delle utenze rischia di essere controproducente per gli stessi negozianti. «In vetrina solo il meglio», sottolinea.

Aumenti anche a casa

Alcune attività del territorio nei giorni scorsi hanno scelto la piazza virtuale di Facebook per denunciare il problema delle bollette triplicate. È partita poi a livello nazionale una campagna di Fipe, che abbraccerà anche il varesotto, invitando gli esercenti ad esporre i documenti relativi alle utenze di gas ed energia elettrica, per sensibilizzare cittadini e istituzioni sul problema. «Non sono molto d’accordo con questa iniziativa di alcune Associazioni di commercianti – osserva Paolo Ambrosetti – “Il cliente deve sapere gli aumenti che abbiamo subito in bolletta”! Ma perché, il cliente è così cieco che non vede le bollette di casa propria che sono praticamente raddoppiate? Non le ho ancora viste appese sul balcone».

In vetrina il meglio

Le riflessioni del commerciante varesino proseguono e si soffermano su quanto può essere opportuna la scelta di aderire alla campagna. «Perché il commerciante deve sempre “piangere”? Io preferisco mettere in vetrina il meglio che ho in negozio, non il peggio. Capisco che ci sia bisogno di un gesto forte per sensibilizzare chi ci governa, ma mettendo le bollette in vetrina il rischio è solo quello di farsi compiangere dalla gente che passa sul marciapiede».

Basta negatività

Secondo Ambrosetti dunque un’attività come un negozio o un ristorante dovrebbe lasciare il più possibile “fuori dalla porta” tutte quelle che sono le angosce e i problemi comuni che la gente vive già tra le proprie mura di casa in un periodo complesso come quello attuale. «Basta piangersi addosso e trasmettere negatività: i problemi li hanno tutti, non solo noi commercianti. Sono dell’idea che queste iniziative sono controproducenti: sono tutti degli autogol».