Brinzio, il sindaco Piccinelli: «La pista non chiude, ma va presentato un progetto»

BRINZIO – «La pista di sci non chiude: il Comune non ha mai avuto questa intenzione. Lo consideriamo un impianto strategico utile per sviluppi in termini di turismo sostenibile con magari anche la possibilità di creare nuovi posti di lavoro». È il sindaco di Brinzio Roberto Piccinelli, che in un primo momento aveva preferito non entrare nel merito, a chiarire la posizione dell’amministrazione comunale dopo le polemiche nate in seguito all’avvio dello smantellamento delle casette utilizzate dal Centro Fondo Brinzio per l’attività della pista invernale. «La porta è aperta e il Comune è disponibile per tutti: chi vuole sa dove trovarmi» (nel video qui sotto l’intervista).

Segnalazione di un privato

Nella conferenza stampa convocata in Municipio alla premessa del sindaco è subito seguito l’approfondimento da parte della responsabile dell’Ufficio tecnico, la geometra Federica Formenti. Tutto nasce da una segnalazione di abuso edilizio relativa alle casette presentata da parte di un privato nell’estate del 2022. «Nulla può la volontà dell’amministrazione comunale, in un senso o nell’altro, contro quello che è previsto dalla legge e che gli uffici e i responsabili degli stessi sono obbligati a far rispettare – ha spiegato Formenti – tanto è vero che quando ho comunicato al mio sindaco ciò che prevedeva la legge in questi casi lui è stato il primo a manifestarmi malumore e sconcerto». Non è stato possibile trovare una soluzione alternativa, come hanno confermato i pareri di esperti urbanisti tra avvocati e altri tecnici: il Comune non ha potuto fare altro che ottemperare alla legge. Il caso delle casette della pista di fondo non è stato il primo in paese: recentemente erano state fatte demolire delle altre casette abusive, sempre dietro una segnalazione.

L’alternativa

La situazione è stata portata a conoscenza del Centro Fondo Brinzio e dello Sci Nordico Varese con l’obiettivo di trovare una soluzione alternativa. «In una riunione – prosegue la geometra – si è prospettato, Pgt alla mano, di ripartire regolarizzando la situazione una volta per tutte, tramite la presentazione di un progetto autorizzativo, dando ampia possibilità per un confronto tecnico. Nessuno mi ha mai contattato ad oggi: non ho ricevuto nessuna chiamata, ma ribadisco che il mio ufficio è a loro completa disposizione». Quindi a entrare nel merito è il sindaco: «In una riunione dello scorso agosto al Parco del Campo dei Fiori si è parlato dell’utilizzo dell’area del Wild Land e delle due casette da sistemare. Sul primo argomento il Parco si è detto pienamente d’accordo ad affidare la gestione invernale del Wild Land al Centro Fondo in modo che possa avere un punto di riferimento fisso per la fornitura dei servizi previsti sulla pista; sul secondo punto (casette) dopo una lunga ed approfondita discussione è stata individuata una possibile soluzione che prevedeva lo spostamento temporaneo delle stesse con riallocazione sullo stesso mappale ma in posizione migliore per un corretto utilizzo. Questo, naturalmente, prevedendo una piccola progettazione a cura delle associazioni per poter avere le giuste autorizzazioni. Ad oggi non si è fatto nulla».

Le azioni del Comune per la pista

Quindi il sindaco Piccinelli ha voluto ricordare le attività svolte dal Comune negli anni a favore della pista. «Sono presente in questa amministrazione, ininterrottamente, dal 1980 – ha detto – quarantatré anni vissuti anche a contatto coi vari dirigenti che via via si sono succeduti alla guida delle associazioni interessate, cercando sempre di andare incontro alle loro esigenze, ai loro sogni, che erano poi anche i miei». Dal 1995 ad oggi l’amministrazione ha inserito la pista nell’allora Prg, acquistato diversi terreni interessanti il sedime della pista, finanziato l’illuminazione notturna tuttora a carico del Comune, concesso gratuitamente il ricovero per le attrezzature e una struttura per il noleggio. Infine negli anni 2020 e 2021 l’amministrazione ha autorizzato l’utilizzo di un terreno comunale in via Faletti per la realizzazione di un pozzo dove attingere l’acqua necessaria per la produzione della neve programmata prevista dal nuovo progetto proposto dallo Sci Nordico per l’innevamento artificiale. Un percorso che non ha poi avuto aggiornamenti.