Busto celebra i 25 anni del Museo del Tessile: «Qui c’è la nostra identità»

BUSTO ARSIZIO – «Buon compleanno Museo del Tessile». La vicesindaco e assessore alla cultura, identità e sviluppo economico Manuela Maffioli ha chiuso con queste parole la cerimonia per il venticinquesimo anniversario dalla fondazione dell’istituzione culturale sorta un quarto di secolo fa negli spazi rigenerati dell’ex Cotonificio Bustese tra via Volta e via Galvani. «Un luogo del cuore per me e per tanti bustocchi, che è sintesi tra cultura ed economia» rivela Maffioli. Ma anche «un luogo in cui l’identità economica diventa identità culturale», come ha ricordato l’assessore alla cultura e identità di Regione Lombardia Stefano Bruno Galli.

La festa

La sala conferenze del Museo era quasi piena oggi pomeriggio, 15 ottobre, per celebrare i 25 anni di storia del Tessile con i protagonisti di quella grande scommessa, a partire dal suo ispiratore Luigi Giavini, storico del tessile e cittadino benemerito di Busto, e dal sindaco che nell’ottobre del 1997 tagliò il nastro per inaugurare il museo, il leghista Gianfranco Tosi. «Non fu facile – ammette il primo cittadino di allora – fu possibile grazie ai fondi europei per l’Asse del Sempione, che era stato il “nostro” PNRR e che portò a Busto decine di miliardi di lire di allora. Ma anche grazie al contributo fattivo ed entusiasti di tanti cittadini e imprenditori che “riempirono” il Museo di macchinari, cimeli, corredi».

“Il museo di tutti”

«Non è il “mio” museo, è il museo di tutti noi, patrimonio di tutta la comunità» sottolinea la vicesindaco Manuela Maffioli, che definisce il Museo del Tessile «un luogo vivo, di formazione e iniziazione al sapere e alla bellezza dei più piccoli, affinché siano consapevoli delle nostre radici». Ma anche «un luogo di identità, economica e culturale, che permea aspetti sociali, linguaggio, relazioni, feste, cucina». E in definitiva «un patrimonio da valorizzare anche in funzione dello sviluppo economico», con la tante iniziative di questi anni, tra cui «la rete dei musei industriali del Varesotto di cui il Tessile è capofila e che è un unicum a livello nazionale».

L’emozione dell’ispiratore

Grande emozione, e un caloroso applauso dalla sala, per Luigi Giavini, che ha messo nero su bianco i suoi ricordi e i suoi pensieri facendoli esprimere dal palco ad Andrea Ferrazzi, manager della Tintoria G. Tosi: «Due anni prima, con l’allora assessore alla cultura Luciana Ruffinelli, vera trascinatrice senza la quale questo Museo non esisterebbe, organizzammo un’esposizione di campionari tessili all’ex macello. Fu un grande successo, così non ci fermammo più per realizzare quel sogno. Mi sono reso conto di aver contribuito a salvare la memoria di un glorioso passato di un settore che nel frattempo si è trasformato verso il futuro».

Il tessile tra passato e futuro

Un settore che, ricorda Ferrazzi, «oggi, rispetto a quello di una volta, è ad altissimo valore aggiunto e si è riposizionato su un livello premium». E in sala c’erano imprenditori tessili di oggi, come il presidente di Confindustria Varese Roberto Grassi, il manager del gruppo Inticom (Yamamay) Francesco Pinto e l’ex presidente dei tessili di Univa Piero Sandroni. Il sindaco Emanuele Antonelli elogia gli imprenditori: «Loro hanno reso possibile il nostro futuro, a loro dobbiamo il nome di Manchester d’Italia, e oggi guardano avanti per tornare a correre. Ma in questo Museo i ragazzi devono capire da dove tutto è partito, con una sorta di fantascienza al contrario».

Lo “spirito della città”

Con loro, a testimoniare il valore di questa storia, l’ex assessore alla cultura Paola Magugliani, l’europarlamentare Isabella Tovaglieri («identità da difendere in Europa, il tessile non è solo il passato ma anche il presente grazie alle eccellenze che innovano»), i consiglieri regionali Emanuele Monti e Francesca Brianza, il presidente e la vicepresidente della commissione cultura Orazio Tallarida e Chiara Colombo, la presidente del consiglio comunale Laura Rogora (qui si percepisce lo spirito della nostra città», gli assessori Maurizio Artusa e Giorgio Mariani, i consiglieri Simone Orsi, Paolo Geminiani, Luca Folegani e Roberto Ghidotti, l’amministratore unico di Agesp Spa Francesco Iadonisi. E persino la famiglia del Tarlisu e della Bumbasina al completo.

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