Busto, due case di comunità «entro il 2022». Nel nuovo ospedale «più letti di quelli che serviranno»

BUSTO ARSIZIO – Le case di comunità a Busto saranno due, in viale Stelvio e piazza Plebiscito, e saranno suddivise per specializzazione: verranno attivate entro il 2022. In attesa del nuovo ospedale, per il quale ci vorranno almeno sette anni e mezzo: «serve» per il direttore sanitario di ASST Valle Olona Claudio Arici, intervenuto in audizione in commissione servizi sociali e sanità a Busto insieme al direttore sociosanitario Marino Dell’Acqua.

«Nuovo ospedale? Serve»

«L’ospedale per acuti deve avere una dimensione e una capacità che non si riesce a dare se si fraziona – chiarisce il direttore sanitario di ASST Valle Olona Claudio Arici – la dimensione è un fattore critico e gli “ospedaletti” sono destinati a morire. Dobbiamo formare degli specialisti e ragionare nella logica con cui hanno fatto un grattacielo da 16 piani per il Galeazzi a Rho-Fiera». Sarà quello il modello architettonico anche per Busto-Gallarate? L’alternativa sono le torri con piastra centrali, oppure, più difficilmente vista l’area di Beata Giuliana, “a raggiera”.

Posti letto e attuali ospedali

Arici ribadisce le scelte progettuali di base, prevenendo volutamente le critiche più “gettonate”. A partire dal dimensionamento: «773 posti letto, di cui 725 ordinari e 48 in day hospital, sistemati in soluzioni con stanze da uno o due posti letto. Sicuramente sono più di quelli che ci serviranno tra dieci anni. Ma prevederemo posti polmone da utilizzare se servono, visto che è stato uno dei drammi del Covid, e mettendo insieme le alte intensità di cura insieme garantiranno più flessibilità». Sul riutilizzo delle aree degli attuali ospedali, invece, «oggi una risposta non c’è – ammette Arici – bisognerà studiare che tipo di servizi saranno necessari, soprattutto in una struttura come quella di Busto», considerando che «una quota parte verrà riutilizzata per attività legate a servizi territoriali».

Distretti e case di comunità

Il direttore sociosanitario Marino Dell’Acqua ha invece relazionato sugli effetti della riforma sanitaria sul territorio. Ci saranno quattro distretti: Somma Lombardo, Gallarate, Busto-Castellanza e Saronno. Nel distretto di Busto ci saranno due case di comunità in viale Stelvio e piazza Plebiscito, una a Castellanza e una a Fagnano. Olona. Le due case di comunità di Busto Arsizio, avranno due percorsi diversi: una destinata all’erogazione di attività sociosanitarie e l’altra alle attività amministrative. L’attivazione è «prevista entro il 2022», dopo un’indagine conoscitiva dei bisogni rivolta a medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. «Le case di comunità potranno erogare prestazioni come esami e visite specialistiche, ma legate alla fragilità di quel territorio, in base alle indicazioni dei medici di base». Il capogruppo PRL Gigi Farioli chiede se non sia il caso di pensare ad altre collocazioni per le case di comunità. «L’indicazione – sottolinea Marino Dell’Acqua – è utilizzare stabili di proprietà, ma partendo dall’analisi dei bisogni potrebbero emergere altre necessità. Ad esempio, a Borsano o Sant’Anna un punto prelievi per essere più vicini ai bisogni dei cittadini, piuttosto che in viale Stelvio». Dieci mesi per l’attivazione e definire insieme le esigenze.

Certezze e dubbi sul nuovo ospedale

E se Gianluca Castiglioni (BaC) si dice «sempre più convinto che il nuovo ospedale sia un punto di partenza per migliorare la situazione», Santo Cascio (Progetto in Comune) sostiene che «non aver fatto il dibattito pubblico mortificherà il nuovo ospedale», concordando con la richiesta di «coinvolgimento dei cittadini e degli operatori» avanzata anche da Maurizio Maggioni (PD). Matteo Sabba (Lista Antonelli) vede invece «il rischio di sovraffollamento» per un pronto soccorso del nuovo ospedale «su cui graviteranno 270mila abitanti».

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