Donne e diritti: è rossa la prima panchina del rispetto del Cps di Busto Arsizio

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BUSTO ARSIZIO – In occasione della giornata della donna gli operatori e gli utenti del Centro Psico Sociale di Busto Arsizio hanno inaugurato una “Panchina rossa” come simbolo di contrasto alla violenza contro le donne.

Terapia e spunti di riflessione

La panchina è frutto del lavoro di alcuni utenti coordinati dalle Tecniche della riabilitazione psichiatrica dell’équipe, Rossana Bordignon ed Elisa Protasoni, all’interno di un percorso riabilitativo di approfondimento sulla tematica della violenza di genere. Ne è scaturito anche uno scritto riportante le riflessioni emerse dagli utenti durante le discussioni all’interno degli incontri effettuati. Tali riflessioni sono state lette durante l’evento di inaugurazione.

Il sacrificio delle donne

Durante la presentazione, si è ricordato il fatto che ha portato alla nascita della “Giornata internazionale della donna” ovvero l’incendio che, all’interno di una fabbrica newyorchese, ha portato all’uccisione di 40 operaie le quali erano state rinchiuse nella fabbrica stessa come ritorsione allo sciopero indetto dalle lavoratrici che chiedevano condizioni di lavoro migliori e salari più adeguati.

Le panchine del rispetto

Il rosso diventa il colore simbolo delle “Panchine rosse” chiamate anche “Panchine del rispetto”. Il progetto nasce da Elina Chauvet , architetto e artista messicana, che nel 2009, a seguito della morte della sorella uccisa dal marito violento, ha avviato il progetto “Zapatos rojos”, ovvero scarpette rosse, come il sangue versato dalle vittime. Vengono posizionate scarpe rosse per le vie e nella piazza principale della città messicana di Ciudad Juarez dove si sono consumate indicibili violenze sulle donne, stuprate e uccise, nella totale indifferenza delle autorità locali ed internazionali. Non è un caso che il termine femminicidio sia stato usato per la prima volta proprio in riferimento a quei fatti messicani.

Le panchine rosse parlano del sacrificio di donne che hanno pagato con la propria vita la fedeltà a se stesse. Non c’è nulla che spaventi di più della forza, del coraggio e delle molteplici capacità di una donna.

Per il CPS di Busto Arsizio questa vuole essere la prima di una serie delle cosiddette “Panchine del rispetto” dedicate a diverse problematiche sociali quali il bullismo, la salute mentale, l’inclusione dei disabili, sulla quale lavoreranno gli utenti all’interno di gruppi riabilitativi.

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