Busto e l’altro accordo di programma: la sfida della rigenerazione dell’ospedale

BUSTO ARSIZIO – Un Accordo di Programma va verso la firma, ora inizia la partita per l’altro: quello per definire il futuro delle aree dell’attuale ospedale di Busto Arsizio. Nei prossimi giorni, il 5 ottobre, è in calendario la prima riunione con Regione sul tema della rigenerazione degli attuali presidi ospedalieri. «Il vero problema a Busto è come riutilizzare il padiglione polichirurgico» “pronostica” Mario Cislaghi, assessore e storico rappresentante di San Giuseppe, il quartiere sorto attorno all’ospedale, che attende di capire come “ripensarsi”. Il timore che serpeggia è il “rischio-Legnano”: il modello negativo della mancata riqualificazione dell’ospedale dismesso in centro città.

La sfida della rigenerazione

«La rigenerazione degli attuali presidi ospedalieri sarà oggetto di specifici Accordi di Programma – ha annunciato il sindaco Emanuele Antonelli di fronte alle commissioni congiunte a Palazzo Gilardoni – il 5 ottobre ci saranno le prime riunioni per iniziare la verifica sulle aree. Ci teniamo affinché non rimangano delle cattedrali nel deserto». L’impegno di Regione Lombardia, già esplicitato a Gallarate, è quello di mettere in campo il know how della società partecipata Arexpo (il “player” che si è occupato della rigenerazione delle aree di Expo 2015 a Rho) per studiare le opportunità di riconversione. Ma è una sfida in cui Busto Arsizio dovrà metterci del suo per sfoderare idee e prospettive concrete.

Il “rischio-Legnano”

mario cislaghi busto aler

«Confidiamo che vada in modo opposto rispetto a Legnano – ammette Mario Cislaghi (nella foto), che per un momento sveste i panni di assessore al personale del Comune di Busto Arsizio per indossare quelli di rappresentante del quartiere di San Giuseppe – le garanzie perché questo non accada ci sono tutte, mi sembra che stiano lavorando tutti bene. Ed è convenienza di tutti che la partita dell’ospedale attuale possa portare ad una soluzione nell’interesse della città e del quartiere. Siamo all’inizio di un percorso».

Le insidie

Un percorso che però lo stesso Cislaghi sa essere «non facile». Perché è vero che nello storico padiglione di piazzale Solaro, vincolato dalla Soprintendenza, rimarranno le funzioni direzionali di ASST Valle Olona e verranno riaccentrati servizi oggi sparsi in giro per la città, ma il sedime dell’attuale ospedale è enorme, e i padiglioni che rimarranno dismessi sono numerosi. «Il vero problema è come utilizzare il padiglione polichirurgico, che è il più difficile da riconvertire» sottolinea l’assessore di San Giuseppe, a proposito della “torre” da nove piani che si affaccia su via Arnaldo da Brescia. Ma non solo, attorno al nosocomio «ci sono attività commerciali che vivono in funzione dell’ospedale» e a cui vanno date risposte. Una sfida da affrontare.

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