Busto, finta aggressione: vigile a processo. Il Pm: «Si ferì da solo. Sotto una telecamera»

polizia locale

BUSTO ARSIZIO – Finta aggressione per strada: agente della polizia locale di Busto a processo. Il Gup del Tribunale di Busto Arsizio Stefano Colombo ha deciso il rinvio a giudizio oggi, martedì 5 dicembre: il dibattimento inizierà a marzo. Il pubblico ufficiale è accusato di falso, simulazione di reato, truffa ai danni di un ente pubblico e interruzione di pubblico servizio. Il Comune di Busto, assistito dall’avvocato Riccardo Piga, si è costituito parte civile.

Il Comune parte civile

L’agente, 32 anni, da poco in servizio al comando bustocco e difeso dall’avvocato del foro di Milano Giovanni Creti, lo scorso primo febbraio aveva denunciato di essere stato aggredito in via Travelli a Busto da due cittadini mentre controllava che le auto in sosta fossero in regola con il pagamento del parcheggio. L’ipotesi che allora fu avanzata era che i due misteriosi aggressori, forse, non fossero in regola con il parcometro. Il pestaggio, e purtroppo di casi così ne capitano davvero quotidianamente, diventò un caso in città. I sindacati alzarono gli scudi denunciando una serie di carenze, prima tra tutte quella relativa all’essere da solo di pattuglia dell’agente aggredito, che mettevano a repentaglio la sicurezza del personale durante i controlli. La presenza di un secondo agente, ragionevolmente, avrebbe evitato l’aggressione o, quanto meno, avrebbe permesso di bloccare immediatamente gli autori del pestaggio.

Rinviato a giudizio

Al fatto fu data priorità: fu avviata un’inchiesta da parte della Procura di Busto per identificare i due violenti. Un’indagine presa molto sul serio che, però, ha avuto un esito per tutti inaspettato. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, infatti, il 32enne si sarebbe aggredito da solo. Non ci sarebbe stato alcun pestaggio: l’agente avrebbe simulato tutto. Busto Arsizio è dotata di un capillare sistema di videosorveglianza. E proprio uno dei video acquisiti dagli inquirenti mostrerebbe l’agente, nel momento a suo dire del pestaggio, mentre si ferisce da solo sfregando testa, viso e un ginocchio contro muri e una colonna al fine di procurarsi le lesioni poi denunciate. Chiuso il caso la Procura ha chiesto, e ottenuto oggi, il rinvio a giudizio dell’agente che risulta tuttora in servizio dopo un breve periodo di sospensione. l dibattimento chiarirà fatti ed eventuali responsabilità. E, nel caso di colpevolezza, anche cosa abbia spinto l’agente ad agire così.

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