Busto, i conti del bilancio torneranno a luglio. Ecco i contributi a nidi e materne

busto comune uffici appuntamento

BUSTO ARSIZIO – Tra minori incassi, misure straordinarie e aiuti dal governo, i conti del bilancio 2020 del Comune di Busto Arsizio torneranno solo a luglio, con la variazione di assestamento. Solo allora, rivelano l’assessore al bilancio Paola Magugliani e la dirigente del settore finanze Teresa Marino, ci sarà il «quadro completo» per capire il reale impatto dell’emergenza Covid sui conti di palazzo Gilardoni. «Io non sono così ottimista» rivela il sindaco Emanuele Antonelli. Intanto sono stati stanziati i primi fondi straordinari per il settore dell’infanzia, a sostegno dei nidi privati e delle materne paritarie.

I conti tornano?

A scoperchiare il rebus sulla tenuta dei conti del bilancio 2020 è la presidente della commissione bilancio Paola Reguzzoni, che in occasione della commissione bilancio di oggi, 20 giugno, dedicata alla nuova variazione al bilancio da portare in approvazione nel consiglio comunale di lunedì 22 giugno, ha chiesto senza mezzi termini «se sono le ultime scelte che si possono compiere o se ci saranno ulteriori margini di manovra» con le prossime variazioni di bilancio. Un tema dirimente, per l’esponente della Lega di Busto, di fronte ad una variazione che stanzia contributi straordinari per i nidi privati e le materne paritarie, mentre «non sono ancora stati contabilizzati i 5 mesi di sconto Tari alle imprese» stabiliti all’unanimità dal consiglio comunale a maggio. Anche la consigliera del Pd Cinzia Berutti chiede che «si inizino a tirare un po’ di righe» nel bilancio, quantomeno ricollocando gli 1,4 milioni di avanzo libero “ereditati” dal bilancio 2019.

Il sindaco: «Non sono ottimista»

La risposta del sindaco Emanuele Antonelli delinea un quadro non proprio rassicurante: «Ad oggi non possiamo permetterci più niente e se non arriveranno i soldi del governo rischiamo molto. Ci mancano milioni di euro di entrate tra multe, oneri, parcheggi, accertamenti tributari, che in parte dovrebbero essere compensati dal governo. La situazione è sotto controllo ma siamo sul filo del rasoio». Il governo per ora ha destinato a Busto Arsizio 1,1 milioni, un acconto del 30% di una cifra complessiva di aiuti che potrebbe ammontare a 3,7 milioni. «Ma non sappiamo ancora quanto peseranno su questi contributi le rinegoziazioni dei mutui» rivela la dirigente alle finanze. Un’operazione che ha già prodotto risparmi per oltre 1,4 milioni di euro sul bilancio 2020. Per quanto riguarda la Tari, invece, la definizione della partita degli sconti dipende dalla questione delle tariffe, su cui Agesp è impegnata a neutralizzare gli aumenti del 5% imposti dall’Arera. «Non stiamo navigando a vista – tranquillizza la dirigente – il monitoraggio delle entrate è quotidiano e abbiamo già accantonato le risorse necessarie a coprire le misure stabilite. A luglio avremo il quadro completo delle economie e dei minori incassi». Ma Antonelli sembra condividere le preoccupazioni di Paola Reguzzoni: «Non sono ottimista».

I fondi per l’infanzia

Nella variazione spunta la prima tranche di contributo una tantum per l’emergenza Covid a sostegno delle scuole materne paritarie e dei nidi privati. In tutto circa 230 mila euro, di cui poco più di 130mila per le scuole dell’infanzia convenzionate e poco meno di 100mila per gli asili nido privati. Per le materne è stata prevista un’integrazione straordinaria ai contributi previsti dalla convenzione con il Comune, pari a 750 euro al mese per ciascuna sezione attivata, per i 4 mesi di stop alle attività. Per i nidi invece un contributo da 100 euro al mese a bambino per 5 mesi (dato che gli asili sarebbero rimasti aperti anche a luglio), per un totale di 196 bimbi residenti iscritti nelle 12 strutture private presenti sul territorio.

Farioli: «Un primo segnale»

«Sono risorse recuperate interamente attraverso economie interne al sistema della pubblica istruzione – rivela l’assessore all’educazione Gigi Farioli – è un primo segnale, non esaustivo, che diamo al settore dell’infanzia, con l’obiettivo di garantire un servizio pubblico di fronte ai rischi di una crisi del sistema che impatterebbe sulle famiglie a settembre, e nella speranza che arrivino contributi anche a livello nazionale nell’ambito del Decreto Rilancio. Consideriamo che il sistema dell’istruzione privata e paritaria a Busto interessa una platea di oltre 1500 famiglie, ma soprattutto che, se venisse meno, garantire il servizio costerebbe molto di più al Comune».

busto bilancio crisi scuole – MALPENSA24