Per il bar dell’ospedale di Busto indagati il direttore amministrativo e un funzionario

ospedale unico busto

BUSTO ARSIZIO – Le mani sull’ospedale di Busto Arsizio. O quanto meno sul bar finito nel giugno dell’anno scorso nell’occhio di un ciclone rivelatosi poi, stando alle risultanze dell’inchiesta Mensa dei poveri, più che fondato. Tra i nuovi nomi emersi dal novero degli indagati nella maxi inchiesta che il 7 maggio 2019 scosse la politica lombarda tutta e non solo, portando in carcere Nino Caianiello, ex leader di Forza Italia in provincia di Varese, considerato dagli inquirenti a capo di un “sistema feudale” fatto di nomine pilotate e mazzette, compaiono infatti anche quello Marco Passeretta, direttore amministrativo dell’Asst Valle Olona e di Davide Antonio Damanti, funzionario della stessa azienda.

Fondate le proteste dell’anno scorso

I due rientrano nell’inchiesta proprio in relazione alla gestione del bar della struttura sanitaria. Bar gestito da 27 anni a questa parte dal Cral che si era visto scalzare da una società riconducibile a Giuseppe Filoni, amministratore unico del consorzio Rile, Tenore e Arno, a sua volta indagato in Mensa dei poveri e considerato dagli inquirenti “vassallo” di Caianiello. Quando a tre anni dalla scadenza naturale della concessione firmata nel 1992 la precedente direzione dell’Asst Valle Olona decise di indire un bando per affidare la gestione del bar a nuova società, il Cral era insorto, con tanto di manifestazione davanti all’ingresso del presidio bustocco (nella foto in alto), segnalando l’anomalia, riservandosi di presentare un esposto in procura e rifiutandosi di lasciare i locali. L’esposto in procura, alla luce dei nuovi fatti, si sarebbe rivelato del tutto inutile in quanto è proprio a quella gara che i pm milanesi guardano preparandosi a chiedere il rinvio a giudizio anche per Passeretta e Damiani accusati in concorso con Caianiello e Filoni per questo capo di imputazione.

Cosa scrivono i pm

Tramite collusioni ed altri mezzi fraudolenti finalizzati a predeterminare l’esito della gara per l’affidamento in concessione del servizio bar presso il presidio ospedaliero di Busto Arsizio in favore della Effecinque Società Cooperativa, di cui Filoni è legale rappresentate, turbavano la relativa gara, consentendo l’effettiva aggiudicazione a quest’ ultima società mediante la costituzione di una commissione valutatrice presieduta dal da Damanti, in assenza di una valutazione di effettiva idoneità ed al fine di raggiungere un esito predeterminato ex ante.

Condotte di turbativa segnatamente consistite

Nell’accordarsi, nel corso di una cena tenutasi in Gallarate, Caianiello, Passeretta, Damanti, e Filoni, in ordine al fatto che, a prescindere dal formale ed apparente espletamento della gara, l’aggiudicazione della gara sarebbe avvenuta in favore di Effecinque Società Cooperativa;

nel nominare Passeretta quale presidente della commissione valutatrice della gara, lo stesso Damanti che già rivestiva in relazione alla medesima procedura la qualifica di responsabile unico del procedimento;

nell’assumerne Damanti, in violazione del principio di imparzialità, contemporaneamente la funzione di rup della procedura di gara e di materiale sottoscrittore degli atti di gara ( in particolare del disciplinare di gara) e di presidente della commissione giudicatrice, in violazione del principio di separazione tra chi è deputato a predisporre il regolamento di gara e chi è chiamato a concretamente applicarlo;

Nell’attribuire a Damanti, nella sua qualità di Presidente della commissione valutatrice di gara, all’offerta presentata da Effecinque Società Cooperativa, il punteggio tecnico più alto, in assenza di una valutazione di effettiva idoneità ed al solo fine di raggiungere un esito predeterminato ex ante;

nell’aggiudicare in data 07.03.2019, con la Delibera n. 300, il servizio bar presso il presidio ospedaliero di Busto Arsizio alla Eaffecinque Società Cooperativa, nonostante l’anomalia riscontrata nell’offerta presentata dalla Effecinque Società Cooperativa, dovuta al fatto che tale offerta aveva totalizzato un punteggio pari o superiore ai quattro quinti dei punti previsti nei documenti di gara

Alla luce di quanto emerso le proteste dell’anno scorso appaiono invero fondate.

Manifestazione a Busto: «No all’ospedale unico. Pieno sostegno al Cral».

busto indagato direttore ospedale – MALPENSA24