Busto, la telecamera di via Roma multa i disabili. Porfidio rilancia la sua “crociata”

BUSTO ARSIZIO – La telecamera della mini-ZTL di via Roma multa ancora le auto con il contrassegno disabili esposto, e Audio Porfidio rilancia la sua storica “crociata”, anche se ormai si è trasferito a più di 300 chilometri di distanza da Busto. Stavolta è sua figlia Monica, anche lei munita di contrassegno speciale per disabili regolarmente rilasciato dal comune di Busto Arsizio, ad essere stata “pizzicata” dalle telecamere di via Roma: ha ricevuto due multe, da 99 euro l’una, per aver transitato senza preventiva autorizzazione nella Zona a Traffico Limitato con la sua auto con il contrassegno esposto. «Multe ingiuste, che ignorano una sentenza della Cassazione» accusa l’ex consigliere comunale del movimento La Voce della Città, che è pronto a presentare un esposto sulla vicenda.

La multa: 99 euro

«Siamo alle solite – tuona Audio Porfidio – il Comune di Busto pensa a fare cassa sui disabili imponendo, con un cartello che non legge nessuno, un assurdo e illogico meccanismo di registrazione per consentire il transito nella Zona a Traffico Limitato a chi non ha altro mezzo per spostarsi in città. Pur sapendo che quell’auto è regolarmente munita di contrassegno speciale, viene ugualmente multata in modo salato. Solo per incassare di più». Ogni transito irregolare viene fotografato dalla telecamera e “produce” una multa da 99 euro, che si riduce a 74 euro solo in caso di pagamento entro cinque giorni. «”Mungono” i cittadini in un momento di crisi, è vergognoso».

Ritorno al futuro

Porfidio nel 2017 con la sentenza della Cassazione

Sembra quasi un tuffo nel passato. Quasi quindici anni fa ormai, Porfidio lanciò una vera e propria “crociata” contro le multe della telecamera di via Roma. Dopo aver ricevuto 21 verbali per il passaggio non comunicato nella ZTL, raccolse attorno a sé gli automobilisti che erano incappati nella telecamera di via Roma fino a portarli in marcia sotto Palazzo Gilardoni, dove ai tempi era sindaco Gigi Farioli. Parallelamente alla protesta politica, il presidente del movimento La Voce della Città ingaggiò una contesa legale che, dal primo ricorso, perso, di fronte al giudice di pace di Busto Arsizio, arrivò fino alla Corte di Cassazione, che nel 2017 gli diede ragione. Quelle multe erano illegittime, secondo gli “ermellini”. Ora però le lancette della storia tornano al punto di partenza e Porfidio non intende mollare, anche se nel frattempo ha lasciato Busto per trasferirsi a Stanghella, in provincia di Padova.

«Un sopruso»

«Quelle multe sono ingiuste, sono un autentico sopruso nei confronti dei disabili. Oggi come allora – ribadisce l’ex consigliere comunale – io vado a Padova con la mia auto e posso passare sotto le telecamere della ZTL senza nessun problema, mentre a Busto continuano a imporre delle complicazioni senza senso. Penso anche a chi arriva da fuori città e non può sapere che in via Roma vige un sistema così cervellotico che mette in difficoltà solo le persone con disabilità. E questo nonostante una sentenza della Cassazione che dichiarò illegittime quelle contravvenzioni». Quel cartello secondo Porfidio, «sarebbe dovuto sparire già cinque anni fa». Insomma, la mobilitazione riparte, e Audio è pronto a dare battaglia, come e più di prima: «Tornerò a Busto per difendere i diritti dei cittadini da questo malgoverno».

busto arsizio multa ztl via Roma – MALPENSA24