Busto, Limin storico ristoratore cinese chiude: «Così che si affronta l’emergenza»

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BUSTO ARSIZIO – «Prima passa l’emergenza e prima possiamo tornare a lavorare». Chi parla è Limin Chen, cinese d’origine ma ormai bustocco d’azione, che ha deciso di chiudere per qualche giorno il proprio ristorante di viale Borri. «Anche se l’ordinanza di Regione Lombardia ci dà la possibilità di restare aperti. Credo però che anche noi dobbiamo dare il nostro contributo per attuare le limitazioni di contagio diramate dal governo regionale. Solo così si può tentare di ridurre i tempi dell’emergenza. E quindi di tornare quanto prima alla vita normale di tutti i giorni».

Senso di responsabilità

Limin non nega che da qualche settimana la mole di lavoro è diminuita. «Anche se ho tanti clienti affezionati che hanno continuato a frequentare il mio ristorante, dimostrando così fiducia ma anche solidarietà. Soprattutto nei primi giorni in cui la questione coronavirus è busto limin chen coronavirusscoppiata anche in Italia». Ma non è stato il calo degli affari il motivo principale che ha spinto il ristoratore a chiudere per qualche giorno l’attività. «Credo che in questo momento ognuno di noi deve dare un segnale e il proprio contributo nel rispettare le direttive delle istituzioni – dice Limin – quando ho visto che i bar dovevano chiudere e i ristoranti no, sinceramente pensavo a uno scherzo. Poiché credo che le criticità sono simili sia per noi ristoratori che per i baristi». Non solo: «Occorre anche dire che in queste settimane non stiamo lavorando in maniera serena – continua – c’è la preoccupazione dei clienti, ma anche la nostra, poiché non possiamo sapere la provenienza di tutti i nostri ospiti. Insomma, a volte abbiamo avvertito situazioni di disagio. Inoltre, dopo le direttive diffuse da Regione Lombardia, ci siamo anche chiesti come avremmo gestito la situazione nel momento in cui il ristorante fosse pieno. Questioni sulle quali, prima di decidere per la chiusura, mi sono confrontato anche con altri gestori di ristoranti. Tanto che non sono l’unico ad aver preso questa decisione».

Dalla Cina prime notizie positive

Limin, a Busto da una vita, proviene da una città della Cina che sta a mille chilometri dal focolaio di Wuhan. E in queste settimane ha mantenuto contatti telefonici con amici e parenti che stanno in Cina. «Da qualche giorno iniziano ad arrivare notizie positive, sia sul numero in crescita delle persone che guariscono, sia rispetto alla ripresa delle attività industriali. Anche i negozi stanno riaprendo. Certo, la paura non è ancora passata, ma lentamente anche là si sta cercando di tornare alla normalità». Quella che per almeno una settimana è stata sospesa in tutta la Lombardia. «E che vogliamo torni al più presto anche qui – conclude Limin – per questo con la chiusura, anche se non imposta, abbiamo voluto dare il nostro piccolo contributo per far rientrare paura ed emergenza. E tornare a lavorare con serenità come si faceva prima del coronavirus».

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