
MALPENSA – L’improvvisa liquidazione di Air Italy ha alzato un muro nei collegamenti tra Malpensa e gli Stati Uniti. Il presidente di Visit Usa Massimo Loquenzi quantifica in 5mila i posti alla settimana spariti da un giorno all’altro sull’asse Italia-Nord America causati dal tracollo della seconda compagnia aerea italiana che aveva scelto lo scalo varesino come hub di riferimento.
Malpensa e gli Usa
Massimo Loquenzi a Ttg rivela che l’impatto di Air Italy sulla capacità da aprile a ottobre è notevole: 5mila posti a settimana, più di 120mila nell’alta stagione. Sono infatti spariti da un giorno all’altro i voli annuali da Malpensa su New York e Miami e naturalmente non riapriranno gli stagionali verso Los Angeles e San Francisco. Se le due città della East Coast restano comunque servite da altre compagnie, la liquidazione di Air Italy lascia invece Malpensa senza più collegamenti diretti con la California.
Malpensa resta indietro
Secondo il presidente di Visit Usa il vuoto lasciato da Air Italy verrà presto colmato – almeno in parte – da un aumento dell’offerta delle compagnie concorrenti: Alitalia inaugura il Roma-San Francisco, American Airlines raddoppia il Dallas da luglio ad agosto e prolunga il giornaliero sino a gennaio 2021, Delta apre il diretto da Fiumicino per Boston, United il Palermo-New York e infine Norwegian inaugura due nuovi voli, sempre dallo scalo capitolino, per Denver e Chicago. Malpensa, che contava sulla presenza di Air Italy in casa, resta dunque indietro rispetto agli altri aeroporti italiani: non sono previsti infatti nella Summer 2020 nuovi collegamenti Oltreoceano.
Il saluto di Air Italy
Come previsto dai liquidatori, oggi 25 febbraio, seppur operati da altri vettori, sono decollati da Malpensa gli ultimi voli Air Italy. Nel rispetto delle regole dettate da Ministero della Salute e Regione Lombardia che limitano gli assembramenti pubblici, una piccola delegazione di assistenti di volo e dipendenti Air Italy è andata in aeroporto per augurare buon viaggio ai passeggeri in partenza per Napoli, Catania, Il Cairo e New York. Con l’equilibrio e la compostezza dimostrata nella pur legittima protesta, i dipendenti Air Italy si sono voluti congedare dai propri passeggeri offrendo delle salviette rinfrescanti. Li hanno inoltre salutati con un biglietto: «Grazie per averci scelto», firmato «i vostri assistenti di volo da oggi senza lavoro». Mario Clemente, lo steward che dorme al Terminal 1 in presidio permanente dallo scorso 17 febbraio, si è recato invece ai check in di Qatar Airways, soci al 49 per cento di Air Italy, aprendo lo striscione, «You are liars», a testimoniare la difformità tra la triste realtà dei fatti e le promesse fatte dagli arabi di Doha soltanto due anni fa.