Busto, molestie all’ex datrice di lavoro: «Nessuno stalking. Lavoro solo nella stessa via»

BUSTO ARSIZIO – Si è avvalso della facoltà di non rispondere il presunto stalker raggiunto dal divieto di avvicinamento alla vittima, la sua ex titolare di lavoro, emesso dal Gip di Busto Piera Bossi, su richiesta del pubblico ministero Carlo Alberto Lafiandra, ed eseguito dalla polizia di Stato di Busto.

Respinto dall’ex datrice di lavoro

L’uomo, 40 anni, del tradatese, è accusato di aver molestato la ex datrice di lavoro (proprietaria di una toelettatura per animali a Busto) della quale si sarebbe invaghito non corrisposto, finendo per essere licenziato dopo essersi assentato in malo modo e senza giustificazione dal posto di lavoro.

La difesa

Secondo l’accusa da quel momento il 40enne avrebbe iniziato a perseguitare la vittima con messaggi, telefonate, minacce insulti e appostamenti da almeno un anno. Tanto da “aggiudicarsi” prima un ammonimento del Questore di Varese e poi il divieto di avvicinamento alla vittima e ai suoi famigliari. Alle 10 di oggi il 40enne, assistito dall’avvocato Roberto Aventi – sostituito in mattinata dalla collega di studio Chiara Cozzi – è comparso davanti al Gip Bossi. L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere, rigettando però ogni addebito e spiegando che, dopo il licenziamento, aveva casualmente trovato lavoro nella stessa via dove ha sede il negozio della vittima. Non atti persecutori, ma una semplice coincidenza», questa la tesi difensiva. Sulla misura il Gip si è riservato.

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