Teatro in carcere a Busto, sul palco Mauro Pescio con “Non è la storia di un eroe”

Mauro Pescio

BUSTO ARSIZIO – La direzione della casa circondariale di Busto e la rete delle organizzazioni che lavorano all’interno del carcere propongono una serata di teatro. Uno spettacolo che parla di prigione e invita a riflettere sulla possibilità di un reinserimento sociale per gli autori di reato. L’appuntamento è per il 10 novembre proprio nella casa circondariale di via per Cassano, con lo spettacolo di Mauro Pescio tratto dal famoso podcast Io ero il Milanese.

Il podcast

Il podcast, prodotto da raiplaysound, è diventato un vero e proprio caso nel 2022. Partito in sordina, grazie ha poi conquistato il pubblico toccando i 2 milioni di ascolti. E all’edizione 2023 de Il Pod (Italian Podcast Awards), ha ricevuto il primo premio nella categoria “Documentario”. Io ero il milanese è il racconto di un uomo che nella vita ha fatto tante scelte sbagliate, un uomo con cui la sfortuna si è accanita, che ha toccato il fondo ma che si è rialzato. È la storia di come non debba mai venire meno la speranza, la fiducia e soprattutto di come si debba sempre offrire un’altra possibilità. Successivamente, è diventata anche un libro edito da Mondadori, oltre che uno spettacolo teatrale che ha debuttato a Bari in occasione del Prix Italia il 4 ottobre 2022.

Non è la storia di un eroe

Lo spettacolo dal titolo Non è la storia di un eroe andrà in scena nel carcere di Busto con due repliche – alle 17 e alle 20 – per un pubblico misto di detenuti e liberi cittadini. «Ho conosciuto Lorenzo nell’estate del 2017», racconta Pescio. «Era uscito dal carcere da una decina di giorni. Durante il nostro primo incontro, durato qualche ora, mi ha raccontato in sintesi tutta la sua vita, da quando era entrato in carcere la prima volta a pochi mesi, a trovare suo padre, a quando dal carcere era uscito lui stesso come un uomo nuovo di 40 anni, in quel luglio 2017, trasformato in una risorsa per la società». E‘ significativo mettere in scena questa storia in carcere, davanti ad un pubblico di detenuti e cittadini – raccontano gli organizzatori – perché lo spazio teatrale è per antonomasia, la spazio della rivoluzione, adatto quindi a dare voce alla rivoluzione personale del protagonista e alla sua storia difficile, dura, ma anche piena di speranza. Questa storia può essere uno stimolo anche per tanti che in carcere devono ancora trascorrere il tempo della loro condanna, e uno stimolo per i cittadini, a cogliere le potenzialità e le risorse che le persone recluse costituiscono anche per chi sta fuori.

Viaggio libero dietro le sbarre

La serata sarà seguita da un altro evento teatrale, sempre sul tema carcere e legato alla produzione di un podcast: l’11 novembre, alle 21, andrà in scena al Teatro Sant’Anna la nuova produzione della Compagina teatrale L’oblò liberi dentro, che lavora con gli attori detenuti di Busto. Con Viaggio libero dietro le sbarre – podcast live 13 luglio 2019. Due esistenze si sfiorano: un uomo e una donna sono sullo stesso autobus. Sono le 13.45, l’autobus viene fermato dalla Polizia stradale e l’uomo viene arrestato. La donna sull’autobus non riesce a dimenticare l’evento di cui è stata testimone. In un continuo dialogo tra due voci, lo spettacolo conduce lo spettatore in un viaggio dentro e fuori dal carcere. Libero è il dialogo da cui questo spettacolo è nato: un gruppo di volontarie del l’Oblò e uno degli attori ex ristretti del gruppo che termina il proprio periodo di carcerazione che scrivono e discutono di detenzione e di pena. Questo gruppo arriva alla creazione di alcuni podcast. E da quel prezioso materiale nasce lo spettacolo. E il podcast che verrà presentato la serata dell’11 novembre.

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