Cammello ed Epifania: un dolce binomio tutto varesino. La ricetta del pasticcere

Claudio Colombo "circondato" dai cammelli nel suo laboratorio di pasticceria

BARASSO – Una dolce consuetudine tutta varesina che si rinnova ogni anno nel periodo dell’Epifania. Gustare un cammello di pasta sfoglia è senz’altro un buon modo per iniziare l’anno nuovo nel rispetto delle tradizioni. In questi giorni lo si può trovare nelle pasticcerie della città e dei dintorni: sui tavoli della festa della Befana il cammello, nelle sue diverse versioni, non può davvero mancare (nel video sotto le fasi della preparazione).

Come nasce il cammello

Già dagli ultimi giorni del 2022 i laboratori artigianali delle pasticcerie locali stanno sfornando in gran quantità il ricercato dolce. Ma come prende vita il cammello di pasta sfoglia? Non è una preparazione difficile, ma tra tutti i passaggi ci vuole circa un giorno di lavoro. Ad illustrare passo passo la preparazione è Claudio Colombo dell’omonima pasticceria di Barasso. Uno che di dolci delle feste se ne intende: negli ultimi anni si è aggiudicato il titolo di miglior pandoro d’Italia e quello di vicecampione mondiale nella coppa del mondo di panettone. Si parte da pochi semplici ingredienti: la pasta sfoglia con cui sono realizzati i cammelli è a base di acqua, burro, farina e sale. «Un impasto molto semplice e tradizionale della pasticceria – commenta Colombo – la lavorazione particolare è la sfogliatura con il burro: rimangono tante piccole sottili sfoglie di burro una sopra l’altra».

La preparazione

Dopo aver riposato l’impasto è pronto per essere steso e “trasformarsi” in cammello: con stampi di varie dimensioni la sfoglia viene sagomata per prendere la caratteristica forma che ricorda gli animali che accompagnarono i Re Magi nel loro viaggio. E proprio qui sta il legame con l’Epifania, grazie ad un’antica leggenda che riguarda anche Varese. Prima della cottura i cammelli, dai più piccoli alla versione maxi, subiscono un ultimo trattamento: un passaggio con acqua e zucchero (nella foto sotto) che dà loro la caratteristica doratura che si può ammirare a prodotto finito. In forno ci vuole poco più di mezz’ora per raggiungere il grado di cottura ideale.

Le varianti

Una volta cotti i cammelli sono pronti per essere venduti e consumati direttamente nella versione classica liscia, oppure vengono farciti. C’è quindi in questo caso un passaggio finale in cui il dolce viene aperto a metà e riempito di guarniture diverse: crema; crema e panna; crema panna e fragola; cioccolato; pistacchio. Ce n’è per tutti i gusti insomma, inclusa una variante sul tema: il cammello di pasta frolla. Anche lui è gradito al pubblico, ma il re è quello tradizionale. Nel laboratorio di Claudio Colombo tra Natale e l’Epifania ne vengono sfornati migliaia di pezzi, con qualche quintale di sfoglia utilizzato. E il successo è sempre assicurato. «Fin dal 1985 quando è partita l’attività di famiglia è stato sempre proposto – spiega – una tradizione a cui nessuno all’Epifania vuole rinunciare».