CARDANO AL CAMPO – Esattamente otto anni fa, Giuseppe Pegoraro saliva le scale del municipio a Cardano al Campo e apriva il fuoco contro il vicesindaco Costantino Iametti e la sindaca Laura Prati, che perse la vita 20 giorni dopo la drammatica sparatoria. Ma città e istituzioni non si sono mai dimenticati di lei. E anche oggi, 2 luglio, le scalinate del Comune – che oggi porta il suo nome – sono diventate un luogo di incontro, che ha unito forze politiche, civili e parenti per ricordare Laura «come un esempio da seguire, con la caparbietà di sapere affrontare di petto e senza paura le criticità». Lo ha detto il sindaco Maurizio Colombo, nella speranza che «questa commemorazione non si esaurisca con oggi, ma si rinnovi ogni volta che i cardanesi si confrontano con le istituzioni della loro città. E rimanga sempre viva nell’animo».
I presenti
Ormai una tradizione, che riunisce figure politiche e parenti. Presenti oggi non solo i famigliari, tra cui il figlio Massimo Poliseno che segue le orme della madre in politica tra i banchi della minoranza di Cardano è. Ma anche sindaci dei Comuni limitrofi, tra cui Stefano Bellaria (Somma Lombardo), Nadia Rosa (Lonate Pozzolo), Nicola Poliseno (Cassano Magnago) e Filippo Gesualdi (Ferno). Oltre all’ex sindaco Angelo Bellora.
Al fianco dell’attuale primo cittadino, anche il suo vice Valter Tomasini e la giovanissima Giulia Prudente, sindaca junior del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze.
«Da grande, voglio essere come lei»
«È sempre motivo di grande emozione presiedere alla commemorazione di Laura Prati», ha sottolineato Colombo. «Sono passati otto anni da quel 2 luglio 2013 che ha contrassegnato per sempre la storia di Cardano e sono felice di fare presenza con la partecipazione di tutti». Ora l’emergenza sanitaria che nell’ultimo anno ha fermato il mondo comincia a mollare la presa. Ma diventa lo spunto giusto per il sindaco per ricordare come «si è resa la necessità di vivere valori come la disponibilità e la sensibilità verso i cittadini. Anziani e bambini in primis. Ma senza dimenticare donne, uomini e giovani vittime di violenza e iniquità di ogni genere». Insomma, tutte «espressioni tanto volute e, in ogni forma, cercate nel passato da una sindaca come Laura Prati». E ha concluso: «Oggi tutti i cittadini sono insieme nell’intimo e nei ruoli per ricordarla: attraverso la sua capacità di unire e ispirare il meglio di noi, ripartiamo».
Così la giovanissima Giulia, sindaca dei ragazzi: «Avevo solo sei anni quel tragico giorno, ma ricordo il dolore forte che ho provato sapendo che una donna innocente era stata uccisa solo per proteggere i forti ideali in cui credeva: libertà, legalità, uguaglianza». E ha aggiunto: «È stata lei a costruire le fondamenta del Ccrr, dando fiducia a dei semplici ragazzi. Ci ha concesso di dare voce alle nostre idee, di dimostrare che anche se siamo piccoli, possiamo fare grandi cose». Quando Prati è stati eletta è riuscita a «distruggere i muri delle disuguaglianze di genere: era coraggiosa e determinata, un esempio. Da grande voglio diventare una donna forte come lei e non avere paura di alzare la voce per esprimere il mio pensiero».
«Che i giovani sappiano quanto ha fatto»
Insieme agli altri famigliari, anche il figlio Massimo: «Mi fa particolarmente piacere quello che ho sentito dire dalla sindaca junior: quello che ho sempre auspicato è che le nuove generazioni – che non hanno vissuto quanto è successo – riuscissero a comprendere quello che mia madre ha fatto per la comunità». E pare che questo risultato sia stato raggiunto: «È stato particolarmente emozionante». Una giornata del ricordo, istituita dal Comune, che trova pieno appoggio in Poliseno. Sì, perché «noi ogni anno con l’associazione Laura Prati organizziamo una ricorrenza il 22 luglio. Ma l’associazione non si sa se ci sarà per sempre, il Comune invece sì». Solo un’ulteriore conferma che la sindaca Laura Prati non sarà mai dimenticata.
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