Cardano ricorda la Sindaca Laura Prati: «Morta per aver difeso la legalità»

laura prati

CARDANO AL CAMPO – Sei anni fa Giuseppe Pegoraro saliva la scalinata che porta all’ingresso del municipio di Cardano al Campo. La stessa che alle 21 di oggi, lunedì 22 luglio, giorno in cui è morta la Sindaca Laura Prati, si è poco a poco riempita di gente. Presente il sindaco di Cardano Angelo Bellora, il sindaco di Somma Stefano Bellaria, l’ex onorevole Pd Daniele Marantelli, la senatrice Pd Erica D’Adda, il figlio di Laura Massimo Poliseno e il marito Pino. Presente soprattutto la gente di Cardano che quel fatto non lo dimenticherà mai.

In nome di Laura Prati

Come ricorda l’ex vice sindaco Costantino Iametti  a sua volta colpito dai colpi d’arma da fuoco di Pegoraro, oggi condannato in via definitiva all’ergastolo. «Ancora lo vedo lì davanti a me che mi spara qui – dice indicando l’addome – Io cado lui spara ancora e ancora. Oggi penso che se la sia presa con Laura perché donna, anche. Lei che a Cardano ha istituito per la prima volta il consiglio dei ragazzi. Che ho conosciuto per 20 anni, che era come una figlia. Che amava la famiglia, che amava questa città. Che è morta per la legalità, perché non ha voltato la faccia dall’altra parte. E che oggi deve essere ricordata». Di legalità parla anche Massimo, il figlio della Sindaca: «Ciò che ha fatto mia madre non viene dimenticato. Sei anni fa la gente ha riempito questa piazza: la gente ha intonato Bella Ciao. Canzone che mia madre apprezzava moltissimo. Canzone simbolo della resistenza. Mia madre sei anni fa ha resistito davanti a quella che considerava un’ingiustizia». Pegoraro era uno dei furbetti del cartellino che per tale fatto fu condannato e sottoposto a provvedimento disciplinare dal Comune di Cardano in quanto agente della polizia locale. Credendosi un minuscolo Rambo del basso varesotto ha pensato di aver subito un torto ed è entrato in Comune sparando: ferendo quasi a morte Iametti e uccidendo la sindaca Prati. D’Adda ha ricordato l’impegno di «Laura per Cardano e non solo. Oggi più che mai abbiamo bisogno di te. Ti faccio una promessa: ci impegneremo ancora di più. E spera che l’anno prossimo tu possa vedere i risultati di quest’impegno». Marantelli ha invece rilanciato: «Laura ha dato la vita per la libertà, per la legalità, per l’uguaglianza. Valori nei quali credeva in maniera fortissima. E oggi io credo di poter dire che la memoria di questi valori vincerà sulla furbizia».

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