Varese, la Quartieri League porta il basket nei rioni. E i campetti rinascono con l’arte

VARESE – Per la prima volta tutti i quartieri di Varese si sfideranno in quello che è lo sport storico della città: la pallacanestro. Partirà a settembre la “Quartieri League”, gara che punta a coinvolgere tutti i rioni della città. Ma non sarà solo un torneo: l’obiettivo dell’iniziativa, promossa da Il Basket Siamo Noi, è anche quello di riqualificare i campetti di quartiere, con interventi di sistemazione e abbellimento, puntando sull’arte e sui giovani.

Si parte a settembre

L’associazione, supporter trust di Pallacanestro Varese, ha presentato il progetto questa mattina, venerdì 2 luglio, al Palazzetto, insieme all’amministrazione comunale, alla società biancorossa e a tutte le realtà coinvolte nell’iniziativa. L’evento sportivo si svolgerà nell’arco di un anno, da settembre 2021 a settembre 2022, con le primi tre appuntamenti previsti per il 4 settembre a Bobbiate, il 18 a San Vittore e il 2 ottobre a San Fermo. «Lo scopo – ha spiegato Paola Biancheri, segretario di “Il Basket Siamo Noi” – è che ogni quartiere abbia la propria squadra e i suoi tifosi e si sfidi con gli altri quartieri in un tour nei campetti della città». I destinatari non sono solo i giovani: ci saranno infatti tre fasce, a partire dagli under 15 per salire agli under 18 e ai senior. Le squadre potranno iscriversi grazie ad un modulo con un Qr code. Potranno partecipare sia maschi che femmine. Saranno dodici in totale le tappe del torneo itinerante di pallacanestro, che toccheranno i rioni di Masnago, San Vittore, Bobbiate, Bizzozero, Brunella, Casbeno, San Fermo, Bustecche, Biumo, Sant’Ambrogio, Giubiano e Belforte.

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Un campo in ogni quartiere

Accanto all’aspetto più sportivo l’iniziativa affianca una finalità sociale, con l’obiettivo di riqualificare i campi di quartiere che necessitano di un intervento. «Ci saranno alcune giornate dedicate alla rigenerazione urbana – continua Biancheri – per tagliare il prato, verniciare, ripristinare le righe dei campi e sostituire le retine. Lo abbiamo già fatto a Casbeno e a breve lo faremo a Bobbiate». Un altro obiettivo, o meglio un sogno, come lo hanno definito gli organizzatori, è quello di portare a Varese un campetto in ogni quartiere. Gli studenti del Liceo scientifico Ferraris a partire da settembre si occuperanno proprio di fare una mappatura dei rioni in cui il canestro manca. I ragazzi del Liceo artistico Frattini sono stati invece coinvolti nell’anno scolastico che si è appena chiuso, con l’obiettivo di portare l’arte nei campi di basket.

Puntando verso il cielo

L’iniziativa è stata svolta in collaborazione con l’associazione Wg Art. Gli studenti sono stati chiamati ad esprimersi su due tematiche: “guardare in alto” e “lavoro di squadra”. «I ragazzi hanno usato la progettazione digitale – ha spiegato la professoressa Elisa Ferdani – gli è stato chiesto di realizzare su un template un’idea grafica di un tabellone». I loro disegni andranno così ad abbellire i canestri dei campetti della città. Una proposta unisce il basket allo spazio, con due astronauti al posto dei giocatori e la palla a spicchi che diventa un pianeta: un modo per rappresentare come grazie alla passione si possa arrivare a puntare verso il cielo. Un altro disegno invece punta sui graffiti, come modo di esprimersi dei più giovani.

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Alcuni dei disegni realizzati dagli studenti dell’Artistico Frattini

Le parole dei testimonial

Il progetto vede come testimonial illustri rappresentanti del basket varesino, dal passato al futuro. Campioni di diverse generazioni, che hanno voluto ricordare come il loro amore per la pallacanestro sia sbocciato proprio nei campi di quartiere.

Massimo Ferraiuolo: «È un’iniziativa bellissima, dobbiamo cercare di coinvolgere i giovani che oggi hanno mille opportunità diverse. Il mio campo del cuore è quello di San Vittore»

Andrea Meneghin: «Io sono cresciuto nel campo di Biumo Inferiore, che era proprio sotto casa. Ero il più piccolo e ricordo che una volta ho portato a giocare con noi mio papà Dino. Ho giocato in tanti campetti della città e di momenti belli ce ne sono stati parecchi».

Giancarlo Ferrero: «Io ho giocato tantissimo nei campetti di Bra, dove passavo letteralmente tutta l’estate sbucciandomi le ginocchia sull’asfalto. Ogni partita era sempre una sfida. Qui a Varese sono spettacolari i campi di Casbeno e viale Europa».

Matteo Parravicini: «Sono cresciuto all’oratorio di Casbeno, ma frequento anche i campetti di Masnago. Sono stati e sono tuttora importanti per me, il campetto è un luogo sacro dove si vivono esperienze indimenticabili».