CARNAGO – Un Milan senza Milanello? Impensabile. Eppure preoccupa la smentita non ancora arrivata a Repubblica secondo cui Investcorp, il fondo del Bahrain pronto ad acquisire la società rossonera, sarebbe pronta a rinunciare allo storico centro di allenamento immerso nel verde situato tra i Comuni di Carnago, Cassano Magnago e Cairate.
Senza Milanello
La futura proprietà avrebbe una serie di progetti di sviluppo immobiliare-sportivo, dei quali il nuovo stadio è solo la punta dell’iceberg. La Repubblica scrive che esiste anche la possibilità che il centro sportivo di Milanello venga spostato da Carnago a Milano, precisamente nei 27mila ettari della Maura, dentro il parco di Trenno, che fino al 2022 sono destinati all’ippica e poi comunque al verde. La nuova società potrebbe dunque rinunciare al centro sportivo inaugurato nel 1963 dall’allora presidente rossonero Andrea Rizzoli e poi ammodernato da Silvio Berlusconi fino a farlo diventare un modello su scala mondiale per molti altri top club.
La casa dei successi
Secondo Carlo Ancelotti, vincitore di due Champions League con il Milan, il centro di allenamento ha giocato un ruolo fondamentale nelle vittorie di quel gruppo. «Io ho passato più tempo a Milanello che a casa», ha detto di recente a margine della presentazione del libro di Peppe Di Stefano “Milanello, la casa del Diavolo”, dedicato proprio al centro sportivo di Carnago. «Da giocatore avevo una stanzetta, da allenatore avevo la famosa numero 5 che è la stanza degli allenatori. Milanello è una pietra delle vittorie del Milan, quando ci entri è come stare in famiglia. Non era un ristorante o un hotel, era come casa tua. I ricordi si sono costruiti lì. Galliani cercava di allentare la pressione parlandoci. Milanello lo ricorderò sempre con grande affetto: è stato, è e sempre sarà parte della mia vita».
Il valore per la provincia
Milanello rappresenta per la provincia di Varese un legame forte con il Milan. Per l’indotto economico che genera sul territorio, per il via vai di campioni sulle strade dei Comuni limitrofi, per il fatto che molti di loro scelgono di prendere casa vicino ai campi di allenamento piuttosto che a Milano, per il grande afflusso di tifosi che ogni giorno attendono i loro beniamini ai cancelli d’ingresso, per il bagno di folla nel giorno del raduno ufficiale di inizio stagione della squadra, sia per incoraggiare i giocatori che per assistere al primo allenamento sul campo esterno. Davvero Investcorp vuole rinunciare a tutto questo?