Caro bollette anche per i Comuni: Brinzio taglia l’illuminazione per risparmiare

BRINZIO – Non solo le aziende e le famiglie: il caro bollette colpisce anche gli enti pubblici, da quelli più grandi e strutturati come Regione Lombardia fino ai piccoli comuni. È il caso di Brinzio, paese di meno di 800 abitanti situato alle porte del capoluogo. Il sindaco Roberto Piccinelli ha pubblicato un avviso per informare i residenti della razionalizzazione dell’illuminazione pubblica per i mesi a venire. Un passaggio necessario per far fronte alle spese comunali. Nessun altro comune per ora ha però seguito il suo invito.

L’aumento esponenziale

Nel rivolgersi ai suoi compaesani il primo cittadino ha diffuso i dati delle spese sostenute dall’amministrazione per l’accensione di luci e lampioni. Nel 2020 il costo è stato di 11.637 euro, mentre nel 2021 è aumentato a 18.670 euro, con un +60%. Per il 2022 la previsione è di 33.402 euro, ovvero +79% sull’anno precedente, e per il 2023 la stima è ancora più alta: 46.288 euro e un aumento del 39% sul 2022. «Il repentino aumento – scrive il sindaco ai brinziesi – non può essere sopportato senza cercare rimedi o percorsi alternativi improntati al risparmio, pena la cancellazione di fondi già destinati ad altri interventi».

Le misure previste

Ecco dunque che l’amministrazione ha deciso di adottare una serie di azioni per ridurre l’impatto dell’aumento esponenziale dei costi, a partire dall’accensione ritardata dell’Illuminazione pubblica nelle prime ore della sera (inizialmente sarà posticipata di un’ora) e dallo spegnimento anticipato dell’illuminazione pubblica nelle ore prossime all’alba (con la stessa modalità). Saranno inoltre spenti i fari per illuminazione puramente scenografica. È prevista una riduzione del 50% della pubblica illuminazione. «Abbiamo una linea elettrica unica, se la spegniamo si spegne tutta, non si può diversificare via per via o angolo per angolo – spiega il sindaco – quindi spegneremo fisicamente una lampada sì e una lampada no». Saranno invece escluse dalla riduzione dell’illuminazione, per ovvi motivi legati alla sicurezza stradale, le vie Indipendenza, Marconi e Monte Rosa, cioè i tratti del paese in cui transitano le strade provinciali.

Obiettivo risparmio

Il sindaco fa appello alla comprensione degli abitanti. «Tali azioni, drastiche ma necessarie, comporteranno situazioni di disagio che necessariamente dovranno avere la collaborazione ed il sostegno di tutti. Confidiamo sul vostro senso civico assicurando che, qualora la situazione energetica dovesse migliorare, le azioni sopra descritte saranno eliminate». Non è facile stimare in modo preciso quanto i provvedimenti adottati dalla giunta potranno far risparmiare effettivamente le casse comunali: sulla carta si stima un recupero di almeno il 40%. «Su 30mila euro che dovevamo pagare in più ne pagheremo solo 12-15mila», osserva il sindaco.

Rimasto solo

Nelle parole del primo cittadino c’è anche del rammarico, dovuto al fatto che nessun altro comune ha seguito al momento l’esempio di Brinzio. «Ho cercato di interessare i vari colleghi, ma mi ha risposto solo uno dicendo che sta valutando di eliminare le luminarie di Natale. Beato lui: io alle luminarie di Natale manco ci arrivo perché ho problemi già prima. Io vado avanti così, mi attirerò un po’ di rogne ma pazienza: mi sento forte nel dire “facciamolo” davanti ai soldi che il Comune deve sborsare». Oltre all’illuminazione il caro energia coinvolge ovviamente anche il tema riscaldamento. Anche su questo aspetto l’amministrazione sta operando. «Abbiamo una centrale abbastanza obsoleta: la stiamo rifacendo con una spesa di 50mila euro con cui cambieremo tre caldaie per renderla più efficiente». Piccinelli guarda anche oltre l’impianto comunale. «Vogliamo parlare del problema dei pannelli solari nel centro storico? Non si può negare un sacrosanto diritto: perché fuori dal centro storico si possono montare i pannelli fotovoltaici e nel centro storico no? È un grande problema per il quale inizierò a smuovere le acque».