Cassano, salgono le tariffe: +10% su sport, servizi sociali, scuola. «Scelta dolorosa»

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Il vicesindaco Luisa Savogin e il sindaco Pietro Ottaviani

CASSANO MAGNAGO – Aumentano le tariffe a Cassano Magnago. Un incremento generale di circa il 10% sulle cifre attuali, che tocca più settori: sport, scuola, servizi sociali ed edilizia privata. Lo ha annunciato la giunta del sindaco Pietro Ottaviani, riunita oggi – 7 dicembre – per presentare il quadro previsto per il prossimo anno e spiegare i motivi che hanno portato a questa decisione. «Un adeguamento necessario», le parole del primo cittadino. «Abbiamo notato che le entrate sono sempre le stesse, ma le uscite sono in continua crescita. E nonostante sia dal 2018 – in alcuni casi dal 2011 – che non si toccano le tariffe, è stata necessaria una valutazione».

«Scelta dolorosa»

La premessa: «Dal 2018 a oggi, il tasso di inflazione è al 19,8%», ha spiegato il vicesindaco Luisa Savogin (delegata anche al Bilancio). «Abbiamo guardato i numeri dell’anno scorso e il previsionale del 2024: la congiuntura è abbastanza negativa». Colpa degli ancora evidenti strascichi del Covid e delle guerre che hanno avuto ricadute sulle materie prime e sui costi energetici. Fattori già visti, insomma. «Le esigenze sono in crescita e quindi abbiamo lavorato perché i servizi alle famiglie e ai cittadini continuino a essere efficienti, soprattutto in merito alle disabilità e alle fragilità». Facendo «una scelta dolorosa».

Sport ed edilizia privata

Lo sport – in capo a Savogin – ha visto un aumento delle tariffe per le associazioni non cassanesi che utilizzano le strutture. «Mentre abbiamo mantenuto per le nostre realtà sportive l’uso degli impianti in concessione, ovvero il PalaTacca e le palestre delle Maino, delle Fermi e delle Dante».
Il mondo dell’edilizia privata «non presenta interventi sui costi per richiedere le pratiche di agibilità delle case, così come sono invariate le operazioni che riguardano il cimitero», ha spiegato l’assessore Rocco Dabraio. «Invece si registra una crescita del 10% in merito alle nuove costruzioni». Di più: la manovra finanziaria ha delle ricadute anche sui lavori pubblici, «infatti è stato necessario ricalibrare leggermente le entrate previste per le opere».

Servi sociali e commercio

Per i Servizi Sociali, l’adeguamento previsto è sempre sulla linea del 10% e riguarda l’assistenza personale a domicilio e i pasti. «Ma tutto è valutato seguendo i parametri Isee», ha sottolineato l’assessore alla partita Anna Lodrini. «In particolare agevolando i residenti». In numeri: l’assistenza domiciliare vede un minino di 2,70 euro, «chi invece non presenta l’Isee o ne ha uno superiore ai 23mila euro dovrà pagare 13,50 euro». Restano invariate le spese relative alle compartecipazioni per i disabili.
Poi le tariffe nel settore del commercio, che «non vengono toccate». L’ha detto l’assessore Massimo Zaupa: «I commercianti hanno già dovuto fare molta fatica negli anni passati, quindi abbiamo valutato di non mettere mano alla Tosap e alla tariffa mercatale».

La scuola

Anche la cultura non ha subito variazioni. Ma la scuola sì. «Adempimenti generali e Istat – oltre all’evidenza che siamo di fronte al minimo storico delle entrate e al massimo storico delle uscite – hanno portato a un aumento del 10-11%», rispetto alle tariffe previste per settembre. Lo ha spiegato l’assessore Alessandro Passuello, sempre con una distinzione tra residenti e non. Vale per la mensa, «con una crescita di circa 70 centesimi». E poi vale per una serie di servizi, con un incremento di circa 5 euro in generale. Per il pre e post scuola, i cassanesi passano da 20 a 25 euro, mentre i non residenti da 25 a 30 euro. Il post mensa cresce da 12 a 15 euro nel primo caso, da 15 a 18 nel secondo. Mentre i servizi integrativi pomeridiani passano da 30 a 35 e da 37 a 42 euro.

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