«Il ricordo è un dovere di tutti». L’omaggio di Cassano ai martiri delle foibe

CASSANO MAGNAGO – «Il ricordo oggi è un dovere di tutti noi, un monito perché siamo tenuti a impedire che l’ignoranza e l’indifferenza abbiamo la prevalenza e perché tali orrori non si ripetano mai più». Sono le parole del sindaco di Cassano Magnago, Nicola Poliseno, pronunciate ieri 13 febbraio per commemorare i martiri delle foibe d’Istria, Dalmazia e Fiume.

Il ricordo

Una cerimonia che, ogni anno, vuole rendere omaggio alle vittime di una delle parentesi più buie della storia recente. «Ricordare il dramma delle foibe può aiutarci a non perdere la strada», ha ricordato Poliseno. «La strada della convivenza pacifica e del riconoscimento del valore delle differenze e del rispetto dell’altro». Si perché, in una fase storica in cui il ruolo della memoria può contare sempre meno sull’apporto di testimoni della storia e dei ricordi, «ognuno di noi ha una responsabilità. E solo le relazioni con le associazioni degli esuli, la promozione scolastica su ricerche e studi approfonditi e il superamento di alcuni preconcetti antistorici, permetteranno ai contenuti della giornata del ricordo di essere affrontati con dolorosa consapevolezza». Un inciso che ha portato a domande crude e dirette: «Siamo consapevoli che per decenni intere generazioni sono state tenute all’oscuro da una storia terribile vissuta dal nostro paese? Siamo consapevoli che per troppi anni i politici facevano a gara per stare in prima fila alla celebrazione del 25 aprile e non si vedeva mai la loro ombra alla giornata del ricordo?».

«Qualcosa è cambiato»

Oggi però «qualcosa è cambiato», ha sottolineato. «Abbiamo fatto tanta strada e, nonostante le restrizioni, non ho mai visto così tanti giovani e così tanti presenti a questa commemorazione». Un modo per dire che «ora si che siamo la cornice più degna e di valore per dare onore e fare memoria al giorno del Ricordo». Proprio i giovani sono i principali interlocutori di queste ricorrenze, così rivolto a loro: «Essere qui con le autorità militari e civili, insieme alle associazioni e ai tanti concittadini, è un segno di grande lealtà e rispetto verso la nazione, oltre che di verità storica, di orgoglio e di speranza»

Sorprese e pensieri

Non è mancata l’occasione per «una gradita sorpresa». L’amministrazione si è messa in contatto con Egea Haffner Tomazzoni, la bambina con la valigia, «immagine simbolo dell’esodo istriano che per essere con noi oggi ci ha inviato un splendida corona di alloro». Sulla sua storia commovente «è stato fatto un bellissimo documentario per le scuole, che invito a recuperarlo e a mostrarlo a tutti gli studenti». Un pensiero poi rivolto a Laura Brussi Montani, esule di Pola, e a tutti i volontari, Opera nazionale caduti senza croce e all’associazione nazionale congiunti di caduti deportati infoibati, «che abbiamo conosciuto l’anno passato che hanno donato un libro e delle bandiere».

Saluti e ringraziamenti

Spazio anche per i saluti: agli studenti, agli insegnanti, al presidente del consiglio comunale Pietro Ottaviani, ai consiglieri comunali, agli assessori e ai componenti dei partiti. Ma anche alla polizia locale, all’Anpi e agli Alpini. E ancora, inclusi l’associazione Carabinieri, quella dei Bersaglieri, tra cui Antonio Vescio e Giuseppe Macalli, al primo luogo tenente Marco Leuzziì e agli studenti con le stellette accompagnati dall’istruttore il tenente colonnello Marcello Vullo.

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