Cardano inaugura il parco dedicato ai martiri delle foibe: «Eroi silenziosi»

CARDANO AL CAMPO – «È fondamentale che i sacrifici siano visibilmente ricordati. Intitoliamo questo luogo di pubblica frequentazione, così da tramandare l’eroismo silenzioso di tante persone: donne, uomini, bambini, giovani e meno giovani. Ma proprio per questo, degne di ogni onore e gloria». Sono le parole del sindaco di Cardano al Campo, Maurizio Colombo. Un discorso recitato oggi, 12 febbraio, con «emozione e forte senso di responsabilità» per inaugurare il “Parco 10 Febbraio”, in onore dei martiri delle foibe, degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Una celebrazione con lo scopo di commemorare «le vittime innocenti» di una parentesi tragica della storia recente. Che «non deve passare nel dimenticatoio».

«Mai più simili nefandezze»

«In quegli anni fu attuato un crimine contro l’umanità, con la pulizia etnica», ha raccontato il primo cittadino. Vere e proprie azioni repressive che «non saranno mai giustificabili: atrocità, stermini di massa, guerre, odio razziale». Per questo l’amministrazione comunale ha raccolto la richiesta di «sensibilizzare ciò che è stato perpetrato in quegli anni». Già, perché «gli uomini si sono macchiati di violenze che mai si sarebbe potuto immaginare. Accecati dalle diversità popolari, da un disegno criminale di sopraffazione ideologica, dalle differenti appartenenze etniche, sociali, culturali o nazionali».

Un scenario in cui si collocano le foibe, un «dramma che assume i contorni di un genocidio di ferocia inaudita, inaccettabile, ingiustificabile». E ha aggiunto, ricordando alcuni cenni storici, che «molti italiani in quel triste periodo abbandonarono le loro case per evitare di essere trucidati, deportati o gettati nelle foibe. Non si conoscono con precisione le proporzioni esatte della tragedia, ma si stima che furono circa 20mila le vittime, mentre gli infoibati dai 6mila ai 10mila». E ha concluso: «Cardano oggi vuole tributare il giusto rispetto a tutti coloro che sono stati inconsapevoli e obbligate vittime, nella recondita speranza di raggiungere la necessaria maturità civica e sociale, affinché non si ripetano mai più simili nefandezze».

I presenti

Una cerimonia che ha visto presenti non solo le figure istituzionale cardanesi, tra cui il vicesindaco Valter Tomasini (delegato alla Cultura), ma anche don Aldo Mascheroni che ha recitato la preghiera degli esuli. Ad accompagnare l’evento, le note del corpo musicale La Filarmonica e le poesie recitate da Laura Negretti. Oltre alle testimonianze dirette raccontate da Mariella Tremul col marito Silvano Fonda. Sul posto, infine, le associazioni, le rappresentanze delle forze armate e i giovani del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze guidati dal sindaco junior Alessandro Pinto.

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