A Cassano Valcuvia la storia attraverso il Teatro: mostra e armadio della memoria

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CASSANO VALCUVIA – «Una delle chiavi di sviluppo delle comunità è la trasmissione della memoria: ricordare è importante, ha un valore di trasformazione sociale per il futuro. Permette che le generazioni a venire, attraverso la condivisione e la trasmissione della memoria storica di un luogo e di una comunità, possano acquisire uno spazio di esperienza per sentirsi parte del processo storico, per potersi proiettare nel futuro, nella dimensione del possibile». Ieri, sabato 29 aprile, a Cassano Valcuvia è stata inaugurata la mostra permanente dedicata alla storia del Teatro Comunale, accompagnata dalla cerimonia della consegna delle chiavi dell’Armadio della Memoria.

L’omaggio ai fondatori della sala

«È stato un incontro molto partecipato, con diversi rappresentanti del Comune», ha raccontato Dario Villa, insieme a Paola Manfredi gli ideatori di “Il paese ritrovato”, progetto fra tradizione ed evoluzione finanziato dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto.
«Vogliamo omaggiare quanti, tanto tempo fa, vollero il teatro perché le loro filarmonica e filodrammatica potessero avere una sede. Oltre alla mostra allestita abbiamo comprato il materiale per l’Armadio della Memoria, che verrà chiuso nel 2028. Non solo sono state consegnate le sue chiavi a tre giovani ma altri sei faranno da guide raccontando la storia e gli aneddoti legati alla sala. L’importanza del Teatro Comunale, senza contare l’indotto, supera la sua attività: serve tutta la valle e ultimamente ha anche aperto la sua stagione ad altri territori. Tutti gli spettacoli sono proposti da compagnie professionistiche e la nostra scuola ha formato molti attori».
I pannelli della mostra hanno avuto come supervisore Oliviero Ponte di Pino, fondatore di ateatro.it: «I teatri nei piccoli centri sono luoghi fondamentali, soprattutto in un momento in cui viviamo una comunicazione massificata ed eterodiretta, dove è ancora possibile riuscire a costruire delle esperienze che nascono dal basso, in stretto rapporto con le esigenze dei cittadini. L’altro aspetto interessante del progetto è che lavora a mettere insieme generazioni diverse. Il teatro ha questa capacità di farle dialogare, trovare un luogo in cui riescono a fare cose insieme è assolutamente importante e straordinario, ed è ciò che tiene insieme una comunità».

Partecipazione attraverso l’arte

“Il paese ritrovato” invita i cittadini di tutte le età di Cassano Valcuvia a sperimentare forme moderne di partecipazione attraverso l’arte. Così Teatro Periferico, in collaborazione con il Comune e la biblioteca comunale, propone strumenti artistici (spettacoli teatrali, installazioni, laboratori…) per far conoscere e valorizzare la memoria del territorio, inserendola in un discorso storico più ampio, e, contemporaneamente, procedere alla raccolta di materiali (storie, disegni, foto…) che raccontino il presente e diventino memoria del futuro.
Secondo Manfredi e Villa «ricordare significa misurare la distanza rispetto a eventi del passato, ma nel contempo valutare la co-appartenenza a ciò che è cronologicamente lontano nel tempo, ma ancora vivo nel presente. A fronte di questo bisogno, si sta tuttavia perdendo progressivamente la tradizione orale, sistema di trasmissione del patrimonio culturale e storico tra generazioni, nonostante l’aumento delle informazioni messe a disposizione dai mezzi di comunicazione di massa».

Un testimone prezioso di storie collettive

La prima azione è volta a valorizzare il Teatro Comunale di Cassano Valcuvia attraverso una serie di installazioni. Si tratta di un testimone prezioso, come altri teatri storici, di storie collettive. Con un cuore antico (1928): voluto fortemente dalla popolazione, gli abitanti che lo costruirono sacrificarono il proprio tempo libero (all’epoca venne chiesta una dispensa al vescovo per poter lavorare la domenica) e offrirono la loro manodopera gratuitamente. La biblioteca comunale custodisce diversi documenti risalenti all’epoca della sua edificazione (agibilità, permessi Siae…) mentre Teatro Periferico, in tempi più recenti, ha raccolto diverse testimonianze di cittadini, ormai defunti, che vi recitarono in qualità di attori amatoriali tra quaranta e sessanta anni fa.
In collaborazione con la biblioteca, è stata lanciato un appello alla popolazione della Valcuvia, per raccogliere vecchie fotografie del teatro o degli spettacoli della vecchia compagnia dilettantistica (ma anche di altri eventi, per esempio i balli in maschera che vi si tenevano tradizionalmente). Con il supporto di esperti nella sala teatrale è stata quindi allestita una piccola mostra permanente composta da una serie di pannelli esplicativi che raccontano la storia degli edifici teatrali in generale (dal teatro greco antico a oggi) e quello di Cassano in particolare, utilizzando i documenti recuperati, le interviste e le fotografie.
Ma la memoria è anche quella del futuro. Per questo è stato predisposto un Armadio della Memoria per la raccolta di materiali che documentano l’attività del teatro: volantini, libri, pubblicazioni, articoli, fotografie di spettacoli e concerti, copioni, audio, video e piccoli oggetti. A fine progetto verrà chiuso e sigillato con la scritta “da aprirsi nel 2100”: verrà inoltre predisposta una parete del teatro sulla quale gli spettatori possano scrivere liberamente pensieri o citazioni.

I laboratori e quattro spettacoli su tematiche storiche

La seconda azione prevede attività di tipo partecipativo, con laboratori aperti alla cittadinanza, per giovani e anziani, tra passato e futuro: il recupero della tradizione del ballo in maschera che veniva ospitato a Carnevale proprio nelle sale del Teatro Comunale (verrà costruito un team di lavoro con volontari, per organizzare il ballo e coinvolgere la cittadinanza); “Il paese visto dai piccoli”, un laboratorio di pittura con i bambini per realizzare un murales sulla parete di una via cittadina; “Cassano segreta”, un’iniziativa dedicata alla documentazione fotografica del proprio paese, al termine della quale ogni partecipante potrà scegliere una propria fotografia da nascondere in una capsula (per es.: cementata in un muro di un edificio o seppellita) destinata ad essere scoperta in futuro; e infine laboratori storici al Centro Documentale. Nella prossima stagione del Teatro Comunale di Cassano Valcuvia verranno inoltre inseriti quattro spettacoli su tematiche storiche, oppure condizioni che appartengono al passato, come la scuola, il lavoro nella fabbrica e il lavoro agricolo. «Il teatro è una risorsa che utilizza da sempre pratiche comunicative e relazionali, arriva al cuore, non è solo una pagina scritta ma un’esperienza emotiva: consente di fare un viaggio nella storia».

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