Castellanza, «Sono il tuo padrone. Vuoi che ti picchi». Arrestato dopo sette mesi da incubo

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Arrestato. Le diceva: «Vittima del c…o, tu mi istighi a picchiarti». E ancora: «Tu mi devi ubbidire, io ti devo educare». E’ una storia in bilico tra Varano Borghi, Castellanza, Ternate e Verbania, quella raccontata da una giovane vittima di abusi che, dopo aver presentato un esposto e dopo aver denunciato a più riprese, nonché aver temuto quella di Alessandra Matteuzzi, la donna assassinata a Bologna sotto i portici dall’ex. L’ultima integrazione di denuncia della giovane è di fine luglio scorso.

Sono il tuo padrone

L’incubo andava avanti da sette mesi. La donna, assistita dall’avvocato Giuseppe Boccia ha alzato la testa. Per tante, tantissime donne. «Sono il tuo padrone», le diceva lui che, alla fine, oggi, giovedì 8 settembre, è stato arrestato dai carabinieri su mandato della procura di Verbania. Sono stati mesi da incubo: la giovane donna è stata costretta ad avere rapporti, anche orali con il suo aguzzino. L’uomo le controllava il cellulare. Dove controllare non significa semplicemente prendere il telefono e far scorrere i messaggi. Significa che la ragazza all’improvviso ha scoperto che il suo telefono era “controllato” da altri due dispositivi.

Via dai social. Via dall’università

Non solo: lui, che voleva controllarla in tutto e minacciava di farla licenziare dal negozio dove lavorava, le avrebbe anche cancellato l’iscrizione all’università (Insubria) oltre a costringerla a sparire da ogni genere di social. Sul fronte violenza i referti della Mater Domini di Castellanza parlano chiaro: lesione a una costola, morso a un braccio, lesione scapolare e abrasione ad una guancia. La donna porta un apparecchio dentale: per “divertirsi” l’uomo le stringeva le guance sino a lesionarle contro i ferri del correttore dentale. Lei ha denunciato, ha gridato la sua paura: ora l’incubo è finito. Lui è stato arrestato.

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