Riconoscere i segnali di disagio dei bimbi: Castellanza forma le educatrici dei nidi

CASTELLANZA – “Un nido per noi”: anche il Comune di Castellanza aderisce al progetto di formazione per gli educatori degli asili nido, a cura della cooperativa sociale Davide di Busto Arsizio, che si propone di facilitare l’individuazione precoce dei segnali di disagio e di maltrattamento fisico o psichico nei bambini che frequentano i nidi. «Un’esperienza – sostiene l’assessore all’istruzione Davide Tarlazzi – che può qualificare ulteriormente le professionalità che operano sul nostro territorio».

Il progetto

Il percorso rientra nell’ambito delle azioni di informazione e formazione di nidi e micronidi in attuazione della legge regionale 18 del 2018: è stato attivato da ATS Insubria e verrà erogato da Cooperativa Sociale Davide che ne ha curato la progettazione scientifica e didattica. Oltre agli operatori dei nidi del Comune di Castellanza parteciperanno alla formazione anche operatori del Comune di Busto Arsizio, che ha già beneficiato di interventi analoghi. Il progetto si snoda su tre direttrici per un totale di 30 ore: formazione in aula, sessioni laboratoriali di approfondimento e attività di consulenza rivolte ai team.

La presentazione

Il progetto “Un nido per noi” è stato presentato in Municipio ai coordinatori dei servizi 0-3 anni, alla presenza dei rappresentanti della giunta di Castellanza – il sindaco Mirella Cerini, l’assessora alle politiche sociali e vice-sindaca Cristina Borroni, l’assessore all’istruzione Davide Tarlazzi – e dell’assessore alle politiche educative di Busto Arsizio Daniela Cerana, oltre che dei funzionari responsabili del settore istruzione e dei nidi e della coordinatrice del progetto.

L’assessore: «Un’occasione»

«Con questo progetto, che prenderà avvio nel prossimo mese di ottobre – ha dichiarato l’assessore all’istruzione di Castellanza Davide Tarlazzi – si intende proporre agli educatori dei nidi della nostra città un’occasione di formazione e perfezionamento su temi delicati come l’abuso e il maltrattamento. Come amministrazione riteniamo che l’esperienza formativa possa contribuire a qualificare ulteriormente le professionalità operanti nel nostro territorio, dotandole della capacità di riconoscere segnali identificativi di disagio e della piena consapevolezza degli obblighi connessi al ruolo e delle strategie di rete da attivare a salvaguardia del minore e del suo benessere».

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