Le Sardine scaldano piazza San Giovanni a Busto al ritmo di letture e “Bella ciao”

sardine busto san giovanni

BUSTO ARSIZIO – Centinaia di Sardine hanno inondato piazza San Giovanni questa sera, lunedì 9 dicembre. “Noi non abbocchiamo”: ne hanno per tutti, da destra a sinistra, da Salvini a Renzi e Grillo, perché non si sentono rappresentati dalla politica attuale. Ma nella colonna sonora prevale “Bella Ciao”.

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Piazza «difficile», ma quasi piena

Sono arrivate in punta di piedi nella piazza di Busto. Da casa, dal lavoro, un po’ da tutta la provincia. Ma non appena Renato Franchi ha iniziato a strimpellare le prime note sulla sua chitarra, le Sardine sono venute a galla, piano piano, fino ad inondare la piazza San Giovanni (perlomeno la parte non occupata dalla pista di pattinaggio), di fronte ad un palco improvvisato con tre pallet uno sopra l’altro. Il primo a prendere la parola è Silvano Monticelli, il 34enne di Samarate che, insieme alla coetanea Rossella Iorio (che nella stessa città è consigliere comunale e segretario del PD), ha promosso la mobilitazione in provincia di Varese, all’indomani delle piazze piene di Bologna e dell’Emilia. «Allora Busto non è così fredda…». Gli applausi scaldano la piazza, insieme alla creatività degli striscioni e delle Sardine che spuntano ovunque. Una “piazza difficile”, che però è stata conquistata dalle Sardine. Erano circa 500 persone. Tanta gente comune e qualche volto noto, come quello del consigliere regionale del PD Samuele Astuti, del consigliere provinciale Giacomo Fisco e del segretario generale della CGIL di Varese Umberto Colombo, oppure gli ex consiglieri comunali di Busto Angelo Verga e Salvatore Vita.

Vuoto di rappresentanza 

Dal palco Silvano Monticelli parla del “vuoto di rappresentanza” che ha favorito “i populisti” e traccia una linea ideale tra “il popolo dei balconi, i movimenti femministi, i Fridays for Future, l’associazionismo, e noi”. Rossella Iorio aggiunge: “Siete stati in grado di non farci sentire soli, noi non abbocchiamo“. Sul palco si alternano vari interventi, da Giovanni Boschini di Arcigay che ricorda la “forte discriminazione” nei confronti degli omosessuali, ma anche le porte in faccia dell’amministrazione di Busto alle richieste di un Gay pride in città, alla presidente dell’ANPI provinciale Ester De Tomasi, che sintetizza la mobilitazione “in tre semplici parole: applichiamo la Costituzione” e ringrazia “questi ragazzi che hanno risvegliato il popolo”. Una giovane mamma con tre figli sintetizza l’essenza del fenomeno delle Sardine: «Siamo tutti gli altri e nessuno ci rappresenta più. Chi non ha capito e ci denigra o cerca di ridicolizzarci non ha capito niente. Le sardine siamo tutti noi, la gente normale e onesta».

I cori e gli striscioni

Tra una lettura e una canzone, tra un coro “Ora e sempre resistenza” e un altro “Siamo tutti antifascisti”, tra l’immancabile Bella Ciao, ripetuta due volte, Imagine di John Lennon e Ma il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano, la piazza è calda. Fino allo scenografico scambio dei libri, in ossequio allo slogan “La cultura ti slega”. E anche Busto si slega, o perlomeno ci prova. «Dobbiamo riprenderci la memoria – uno degli appelli dal palco, nelle parole di Massimo Aspesani – questa è la città che ha dato l’annuncio della Liberazione, non quella della prima amministrazione leghista». Gli organizzatori chiedono ai partecipanti di «lasciare la piazza pulita perché le sardine sono pulite» e chiudono con una promessa: «Non ci fermiamo a Busto». Dove arriverà l’onda delle Sardine Varesine?

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busto sardine san giovanni – MALPENSA24