Il centro di via Maspero a Varese diventa “La Casa dell’accoglienza”: il progetto

Il dormitorio del centro di via Maspero, che si amplierà con nuovi servizi

VARESE – La giunta comunale di Varese ha approvato il progetto di riqualificazione del centro di via Maspero, dove sarà realizzato un polo di servizi per la grave marginalità, situazione che riguarda più di 100 persone in città. Nascerà così un luogo di contrasto alla povertà dal nome “La casa dell’accoglienza”. Un intervento per il quale il Comune di Varese ha ottenuto un finanziamento tramite il Pnrr.

Grave marginalità

Dal punto di vista dei costi è previsto un importo di 900mila euro per la ristrutturazione dello stabile e in totale compresi i servizi il piano finanziario ammonta a quasi 1 milione e 300mila. L’illustrazione dettagliata di quello che nascerà in via Maspero è contenuta nella descrizione del progetto allegata alla delibera approvata dalla giunta varesina. Ma prima ancora di entrare nel merito colpiscono alcuni dati, come quello relativo alla grave marginalità, che ad oggi interessa circa 115 persone che gravitano intorno a Varese, in gran parte presenti sul territorio sul capoluogo. A questa fascia di popolazione in povertà estrema se ne affianca un’altra, fortemente compromessa, che rischia di precipitare in un baratro senza ritorno.

Luogo per accogliere

La casa dell’accoglienza vuole quindi essere uno spazio specificamente dedicato alla grave marginalità, garantendo un primo approccio “leggero”, presso il quale soddisfare alcuni bisogni urgenti, oltre che una funzione di orientamento alla rete di servizi del territorio. Il centro servizi, debitamente ristrutturato, avrà una posizione centrale, nei pressi delle aree a più alta frequentazione di soggetti emarginati. Il centro garantirà un potenziamento dell’accoglienza notturna, ma anche lo sviluppo di servizi diurni, di carattere socializzante e di accompagnamento nella valutazione del bisogno nonché nella presa in carico, attraverso l’ausilio dei servizi specialistici del territorio. Saranno coinvolte nelle attività diverse realtà sociali del territorio che già si occupano di questa problematica insieme al Comune.

Le attività

È previsto innanzitutto il potenziamento del dormitorio, incrementando i posti da 25 a 35, ma anche la realizzazione di spazi diurni, dedicati all’accoglienza di individui che necessitano di un riparo sicuro e di socializzazione. Ci saranno anche spazi dedicati a percorsi formativi e la creazione di uno sportello psico-sociale. Verranno attivati un presidio medico, uno spazio per il consumo dei pasti e un servizio per il ricevimento della posta. Ci sarà la possibilità per il terzo settore di fruire di piccoli spazi per le finalità di loro interesse connesse al progetto. Il centro avrà un punto unico di accoglienza e primo accesso/front office, che svolgerà la funzione di primo filtro. Nei mesi invernali ci sarà anche un punto di accoglienza notturna con un operatore di sorveglianza specializzato, in grado di raccogliere un numero limitato di persone, agevolando l’inoltro a servizi strutturati e l’avvio, ove ne sussistano le condizioni, a percorsi di autonomia. Infine un DropIn, spazio a bassa soglia il cui intervento si rivolge ad utenze particolarmente compromesse dal punto di vista sociale e talvolta anche sanitario e un servizio di presa in carico attraverso la costituzione di un’equipe multidisciplinare composta da operatore sociale, psicologo ed educatore, in grado di predisporre progetti individualizzati e di costruire una rete con il territorio.

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