La guerra, la fuga, l’accoglienza: gli Ucraini in Italia. Alampi: «Sono fiera di Samarate»

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SAMARATE – «In un momento terribile, è successo qualcosa di bello: questa è la nostra Samarate. Sono fiera dei cittadini». Un messaggio di ringraziamento, quello del vicesindaco Nicoletta Alampi (delegata ai Servizi Sociali). Si rivolge così a chi si è rimboccato le maniche, aiutando a gestire l’arrivo dei profughi ucraini in fuga dagli orrori della guerra (nella foto in alto, l’arrivo degli ucraini in piazza Italia lo scorso febbraio). Associazioni, istituzioni, realtà del territorio e soprattutto i cittadini che hanno aperto le porte della propria casa. A loro è dedicato l’incontro in agenda per oggi, 15 gennaio, in villa Montevecchio.

L’accoglienza

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Si intitola “Samarate per l’Ucraina” e sarà un momento di confronto e di riflessione dedicato ai promotori della grande solidarietà che hanno visto numerose realtà scendere in campo in un momento storico tragico. Come l’associazione “Noi con voi”, che dagli anni Ottanta guarda all’Ucraina con il progetto di ospitalità dei bimbi di Chernobyl. E che, nel giro di pochi giorni dall’inizio della guerra, si è messa in marcia in direzione del confine per recuperare le persone in fuga. E offrire loro un tetto, vestiti, cibo: accoglienza. A Samarate, ma anche in tutto il resto del territorio. «Sono state circa 180 le persone ospitate in provincia di Varese», ricorda Alampi. «Da febbraio fino alla fine dell’estate, quando il gruppo più grande ha fatto ritorno nel suo Paese. Mentre l’ultima persona ha lasciato l’Italia poco prima di Natale».

L’incontro in Villa Montevecchio

L’incontro vedrà molti protagonisti di questa parentesi ucraina: la Protezione civile, i medici del territorio, farmacisti e oculisti. «Si sono tutti messi a disposizione», prosegue Alampi. Ma anche «i miei uffici comunale, che si sono attivati insieme ad Ats Insubria e a Regione Lombardia». E ancora: la Cooperativa sociale Intrecci, che porta avanti i progetti Sai. Il tutto sarà testimoniato anche dal fotografo Ibrahim Malla, che collabora con Croce Rossa Italiana ed è noto per i suoi reportage nei Paesi colpiti dalla guerra. «Ci sarà l’occasione per mostrare alcuni suoi scatti», racconta il vicesindaco. «Abbiamo anche intenzione di allestire una mostra in futuro».

«Siamo comunità»

Un lavoro importante, in cui i cittadini sono stati in prima linea. «La grande accoglienza dei samaratesi – e non solo – va apprezzata», aggiunge Alampi. «Non è facile aprire la porta di casa propria, lo abbiamo visto perché è innegabile che ci siano state alcune difficoltà. Ma sono sempre state affrontate e risolte. Ed è un particolare a cui tutta l’amministrazione vuole dare risalto». Infatti il messaggio è per Samarate: «Nei momenti del bisogno, siamo una comunità unita che sa mettersi intorno a un tavolo e fare il possibile per aiutare. Questo è ciò che mi piace della nostra città».

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