Centrodestra ad alta tensione: ora la Lega vuole le teste di Galparoli e Battaglia

Battaglia, Galparoli e Bianchi: "C'eravamo tanti amati"

VARESE – Centrodestra ad alta tensione. Con la Lega, in primis Matteo Bianchi, che abbandona la chat di coalizione e il commissario provinciale leghista Stefano Gualandris che sarebbe pronto a chiedere le “teste” dei forzisti Domenico Battaglia e Piero Galparoli. Prende posizione anche Fratelli d’Italia, con Andrea Pellicini che detta un commento tanto stringato quanto tagliente sulla posizione di Forza Italia dopo quanto accaduto in consiglio comunale: «Uscire dall’aula al momento di votare le linee programmatiche del centrosinistra è stata una scelta incomprensibile. Oltre che grave».

Si acuisce la crisi della coalizione guidata da Matteo Bianchi alle ultime elezioni amministrative. E nel centrodestra è “caccia aperta” al duo Battaglia e Galparoli, considerati i “responsabili” politici della linea assunta da Forza Italia che, dal dopo elezioni in poi, ha marcato le differenze con gli alleati populisti spingendosi (secondo leghisti e meloniani) fin troppo dentro il campo aperto teorizzato dal sindaco Galimberti e dal Pd varesino. Tanto che manca sul Carroccio chi li battezza come “traditori”. Ma andiamo con ordine.

Forza Italia esce dall’aula e la Lega lascia le chat

Nessuno immaginava che la crisi diventasse così profonda nel giro di pochi giorni. E a far detonare il tutto è stata la scelta di Forza Italia di uscire dall’aula e non votare le linee programmatiche dell’amministrazione del centrosinistra. Falliti i tentativi di ricomporre i cocci, saltati gli incontri chiarificatori, il bubbone è scoppiato sulle chat. E così le parole sono diventate benzina sul fuoco. Tanto che in questo momento nessuno sembra voler o saper controllare le fiamme.

Da un lato, infatti, c’è Forza Italia che non piega la testa davanti alla richiesta dei leghisti di fare ammenda della scelta fatta in consiglio e di giustificare pubblicamente come un errore l’uscita dall’aula. Dall’altro c’è la Lega che ora fa quadrato (come non ha mai fatto in campagna elettorale) attorno a Matteo Bianchi. Con il deputato-consigliere che oggi (mercoledì 22 dicembre), di prima mattina, saluta la compagnia sulla chat di coalizione con parole pesanti.

Augurando a tutti Buon Natale – scrive Bianchi in un messaggio – rammento che il mio ruolo (di leader del centrodestra ndr) è terminato nel consiglio comunale del 16 dicembre, a seguito di voti difformi da quanto concordato. Non c’è bisogno di sottoporre il sottoscritto a nessuna verifica di qualità politica ulteriore. Arrivederci e buona fortuna. Rimango orgogliosamente e fedelmente un consigliere comunale della Lega.

Parole che arrivano dopo una dichiarazione di Piero Galparoli, riportata da Pasquale Martinoli su La Prealpina, nella quale l’azzurro avrebbe detto che “Bianchi è stato il candidato della coalizione, ma che ora deve dimostrare di essere leader della coalizione”.

Ma la cronaca, non delle ultime ore, bensì da settimane registra tensioni tra le anime del centrodestra. Con Forza Italia alla ricerca di una posizione politica meno subalterna al populismo maggioritario di Lega e Fratelli d’Italia. Presto per dire se lo scontro ora in atto tra Lega e azzurri può essere considerato l’epilogo di una lunga “love story” politica, certo è la normale conseguenza di una crisi più profonda e che, con il passare dei giorni, si fa sempre più fatica a tenere sotto il tappeto.

La crisi varesina non si consumerà nei confini cittadini. La puzza di bruciato, infatti, dopo essere arrivata sui tavoli regionali si è spinta fino a Roma. Anche se dalla Capitale, come da Milano, non giungono segnali. Forse nella speranza che tutto rientri in un faccia a faccia local, ancora da organizzare.