Bollate, quando la bicicletta aiuta i detenuti

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BOLLATE – La bicicletta ha tanti pregi ma di essere strumento di redenzione forse le mancava. E a colmare questa lacuna ci stanno pensando quelli del carcere di Bollate, alle porte di Milano. «Il progetto si chiama A.c.t.s. A Chance Through Sport – spiega il professore Andrea Di Franco del Politecnico di Milano a La Gazzetta dello Sport -. Da diversi anni come Politecnico abbiamo avviato una serie di studi all’interno del carcere, legati agli spazi, ma anche alla qualità della vita dei detenuti e della polizia penitenziaria che condivide i medesimi luoghi. Questo è il primo studio che riguarda lo sport fatto dal Politecnico e abbiamo ottenuto questo riconoscimento. Ora lo vogliamo tradurre in qualcosa di concreto e reale».

E ancora: «Per la popolazione carceraria la cura del fisico è l’ultima barriera, l’ultima difesa. E quella del ciclismo può essere una pratica molto interessante da sviluppare all’interno di un carcere come Bollate che ha spazi adatti su cui lavorare. In questo nostro progetto abbiamo trovato già alcuni compagni di viaggio, ma altri ne vogliamo aggregare. Lo studio di avvocati Bonelli Erede di Milano ci è stato subito vicino: questo studio ha al suo interno un gruppo di fan delle due ruote che ha costituito un gruppo sportivo che si chiama Amici di Davide Cassani. Così il c.t. è diventato nostro testimonial e ha dato la sua disponibilità ad accompagnarci in una pedalata da Milano a Parma, con detenuti e guardie (all’interno di Bollate è stata costituita una Asd da parte dell’ispettore Vincenzo Ormella, ndr). Abbiamo già ottenuto il supporto del Comune di Milano e anche l’appoggio dell’olimpionico Antonio Rossi. Ma vogliamo andare oltre: perché il senso è lasciare qualcosa che possa essere più duraturo, come una “pista”, non un vero e proprio velodromo, ma qualcosa che possa assomigliarci. Ma già prima a Bollate vorremmo recuperare anche uno spazio per gli allenamenti da “fermi” con cyclette o i rulli proprio perché si possano organizzare nei prossimi mesi allenamenti continuativi. Mapei  e la casa di produzioni Dude sono già adesso al nostro fianco. Ma stiamo cercando anche altri partner perché questo sogno diventi realtà e si possa ingrandire ancora di più…».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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