Vuelta di Spagna, una corsa che cresce sempre di più. L’addio di Valverde

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Tra i tre grandi giri, La Vuelta di Spagna è la corsa che negli ultimi anni sta crescendo di più. Il percorso è stato presentato giovedì e sono in molti a parlare già di favoriti e a puntare sulla tappa che deciderà il vincitore. Se per un assalto al Giro d’Italia i grandi big ci stanno ancora pensando, il 2022 sarà l’anno di chi vuole tentare la sorte e provare a vincere sia in Francia che in Spagna.

Sarà questo il caso di Tadej Pogacar ma non solo e anche Bernal, che ha già confessato il suo interesse per la corsa francese, potrebbe optare per un doppio grande giro. Roglic la maglia rossa l’ha già conquistata 3 volte e, se nel 2022 correrà per vincere il Tour de France, non è da escludere il desiderio di fare un poker in Spagna.

La Vuelta però non sarà solo questo è c’è anche chi è convinto che la vittoria potrebbe andare al giovane Remco Evenepoel che, dopo aver fatto la sua apparizione al Giro del 2021, potrebbe puntare alla conquista della maglia rossa. Di questo ne è convinto Lefevere, il numero uno della Deceuninck Quick Step, che guardando il percorso lo ha definito perfetto per il suo Remco. Sarà interessante vedere come il giovane fiammingo cercherà di impossessarsi della corsa, dovendo confrontarsi con chi ha vinto già due Tour de France.

La Spagna potrebbe diventare quindi lo scenario per grandi sfide, senza dimenticare gli spagnoli padroni di casa che vogliono tornare a vincere sulle loro strade. Questo Giro di Spagna, che partirà da Utrecht nei Paesi Bassi, oltre ad essere la corsa degli esordi e delle sfide, sarà anche la corsa degli addii.

Questa volta Alejandro Valverde ha deciso di fare sul serio e la Vuelta sarà la sua ultima corsa da professionista. Il murciano in Spagna è considerato un patrimonio nazionale ed è quindi d’obbligo un omaggio da parte di quella corsa che Valverde ha sempre onorato. «Valverde merita un monumento. Nonostante una carriera straordinaria e la sua età, continua a gareggiare – ha detto José Luis López Cerrón, presidente della Federazione Ciclistica Spagnola -. È ammirevole, non va mai a una gara per prepararsi, corre sempre per avere il risultato importante».

Valverde di anni ne ha 41 e detiene uno splendido record alla Vuelta, con una vittoria assoluta nel 2009 partendo proprio dall’Olanda, tre secondi posti (2006, 2012 e 2019) e tre terzi posti (2003, 2013 e 2014). Ai sette podi si aggiungono 13 vittorie di tappa, quattro primi nella classifica a punti (2012, 2013, 2015 e 2018) e tre nella Combinata (2003, 2009 e 2012). Un corridore unico, El Bala, che ha ottenuto 130 vittorie, con l’ultima arrivata lo scorso autunno nella terza prova del Giro di Sicilia. Il murciano avrà il suo tributo in questa corsa così speciale per lui, dove sarebbe bello rivederlo un’ultima volta mentre alza le braccia al cielo in segno di vittoria.

La corsa passerà attraverso la sua terra, la Murcia e quel giorno per Valverde le emozioni saranno tante: lui, il più anziano del gruppo, che attraverserà per un’ultima volta da corridore le strade dove è cresciuto. Sarà la tappa con la Fabbrica di El Pozo ad avere un ruolo da protagonista e con Alhama de Murcia che renderà omaggio ad uno dei corridori più forti e amati nel ciclismo.

Questa Vuelta sarà particolare, darà risalto all’aspetto naturalistico del territorio, con salite e arrivi inediti, lasciando da parte molti grandi centri urbani. Ci sarà la quarta partenza dall’estero, dopo Lisbona, Nimes e Assen: il 19 agosto il via verrà dato da Utrecht con una cronometro a squadre e dopo altre due tappe nei Paesi Bassi si rientrerà in Spagna.

Tra gli arrivi inediti ci sono Pico Jano (Cantabria), Collau Fancuaya e Les Praeres (Asturie), Peñas Blancas, Pandera e Sierra Nevada (Andalusia), Tentudía e Piornal (Estremadura), e Navacerrada (tra Madrid e Segovia).

I chilometri totali di gara saranno 3.280, per una media di 156 a tappa, ma il record è segnato dai trasferimenti, con 2500 chilometri da percorrere in aereo e pullman.

Ogni anno la corsa spagnola cresce e, nonostante sia l’ultimo grande giro dell’anno e nonostante la stanchezza dei corridori, sono in molti a sognare la maglia rossa, pronti a conquistarla attraverso battaglie a di colpi di pedale e a rendere incerta la corsa fino all’ultimo colpo di pedale.

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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