Ciclovia, i sindaci del Lago Maggiore: «Progetto modificato per scelte politiche»

MONVALLE – A parlare è il sindaco di Monvalle Franco Oregioni, ma la sua voce si fa interprete anche del pensiero degli altri comuni che si sentono esclusi dal progetto. Il tema è quello della Ciclovia del Lago Maggiore, di cui Villa Recalcati ha annunciato nei giorni scorsi l’avanzamento dell’iter, con l’imminente approvazione del progetto definitivo per il tratto Mercallo-Angera. «Con una scelta di mera convenienza politica, la Provincia di Varese ha introdotto una sostanziale variante al tracciato originario», denuncia Oregioni, che ricorda di essere stato il primo ideatore e promotore del progetto fin dal 2016.

Da Sesto-Laveno a Mercallo-Angera

«Il progetto originario, sin dalla prima ideazione, prevedeva un tracciato da Sesto Calende a Laveno Mombello, con interventi lungo la sponda del Lago Maggiore e secondo un Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, assunto dalla Provincia di Varese e condiviso dai vari comuni – sottolinea – per la realizzabilità dell’opera la Regione Lombardia aveva stanziato circa 10 milioni di euro». Ma dal percorso originario si è passati ad un altro tracciato, da Mercallo fino a Golasecca, Sesto Calende e Angera. «La Provincia – continua il sindaco – ha introdotto una sostanziale variante al tracciato originario, con un nuovo tracciato che oggettivamente non si configura al servizio dei comuni e del territorio del Lago Maggiore, pur continuando nelle varie comunicazioni a definirlo come tale». Perché chiamarla Ciclovia del Lago Maggiore, si chiede dunque Oregioni, se il percorso transita altrove? «Non sapevo che il Lago Maggiore fosse arrivato fino a Mercallo», osserva ironico.

«Scelta subita»

Il sindaco contesta a Villa Recalcati il mancato coinvolgimento nelle scelte. «In una valutazione anche di metodo e di correttezza istituzionale, sorprende che questa modifica sia stata introdotta come mera informazione a scelta compiuta e senza nessuna modalità di partecipazione verso gli altri comuni del Lago Maggiore. Questa modifica al progetto, privilegia una soluzione a sfavore dei comuni situati lungo il Lago Maggiore, e ne utilizza interamente i fondi a suo tempo assegnati, penalizzando la realizzabilità nella prosecuzione oltre Sesto Calende verso gli altri comuni. Scelta subita e non condivisa né condivisibile». Oregioni esprime poi tutto il disappunto per l’incertezza su tempi e possibilità di realizzazione del progetto originale. «Per arrivare a Laveno ci sono altri 25 km che a questo punto non si sa come e se si faranno: bisognerà capire quante risorse servono e dove si possono recuperare».

Danno economico e manovra politica

Il sindaco cita poi gli altri comuni che allo stesso modo di Monvalle esprimono una forte contrarietà alla modifica al progetto: Ranco, Ispra, Besozzo, Leggiuno e Laveno Mombello. «Ho parlato con i colleghi sindaci e c’è molta amarezza per una scelta che rimanda ad un tempo incerto e indefinito le opere al servizio dei comuni e delle nostre comunità che aspettano questa infrastruttura ormai da troppo tempo». Quindi si sofferma anche sull’aspetto turistico. «Ne risultano mortificate anche le aspettative degli operatori turistici presenti lungo la sponda del Lago Maggiore con un danno economico e di immagine destinato a permanere a lungo, malgrado la constatazione del rinnovato interesse e sviluppo internazionale per il turismo sui laghi lombardi». Infine la chiosa amara: «È stata una manovra partitica, che però esclude tutti gli altri comuni».