Goletta dei Laghi di Legambiente promuove solo la foce di Germignaga sul Maggiore

Da sinistra: MInazzi, Scocchera e Aletti

VARESE – Lago Maggiore: solo uno dei cinque punti monitorati rispetta i limiti di legge. «Urgente la necessità di indagini e misure efficaci». Questo il risultato dell’attività di monitoraggio di Goletta dei Laghi 2023 sulla sponde lombarda del Verbano, iniziativa messa in campo da Legambiente. Alla presentazione dei dati, oltre al consigliere comunale di Varese Dino De Simone, erano presenti Valentina Minazzi, vicepresidente Legambiente Lombardia; Christian Aletti, Legambiente Lombardia ed Elisa Scocchera, portavoce Goletta dei Laghi di Legambiente.

Valori troppo alti

Ben quattro punti su cinque risultano essere “inquinati” o “fortemente inquinati”. Solo uno tra quelli monitorati rispetta i limiti di legge, precisamente il canale presso la spiaggia del lido comunale a Germignaga. Questo è il resoconto dei campionamenti condotti sulla sponda lombarda del Lago Maggiore dal team di tecnici e volontari della Goletta dei Laghi 2023, la campagna estiva di Legambiente per la tutela delle acque dei bacini lacustri italiani. Nel mirino, come di consueto, canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico causato da cattiva depurazione o scarichi illegali arriva nei laghi.

I punti monitorati

I risultati evidenziano che tre punti sono risultati “fortemente inquinati”: il punto campionato alla foce del torrente Boesio a Laveno Mombello, quello del torrente Bardello a Brebbia e la foce del torrente Acqua Negra a Ispra. Un altro punto, situato a Luino presso lo scarico terrazza di piazza Garibaldi, è stato classificato come “inquinato”.

Pochi miglioramenti

«Lo scorso anno ci siamo chiesti se la siccità avesse causato un aumento della concentrazione di inquinanti alle foci dei torrenti che sfociano nel lago Maggiore – è intervenuta Valentina Minazzi, vicepresidente di Legambiente Lombardia – Tuttavia, quest’anno i risultati non sono stati differenti. Ad eccezione del prelievo di Luino, che presenta un lieve miglioramento, tutti gli altri punti critici individuati negli anni rimangono fortemente inquinati. Come sempre, sottolineiamo l’urgenza di affrontare la situazione anche in questi casi limite, che rappresentano un segnale della lunga strada che ancora dobbiamo percorrere. D’altra parte, ci sono stati sforzi concentrati da parte di diversi attori per ripulire le acque inquinate, ad esempio nel caso del lago di Varese che è tornato balneabile. Tuttavia, sembra che i risultati siano stati perseguiti non per migliorare le condizioni ambientali e la qualità della vita dei cittadini, ma piuttosto per creare un modello di fruizione balneare che non rispetta le vocazioni del territorio. Si tratta di un turismo stagionale e concentrato che, come dimostrato in altri territori, non si configura come un modello lungimirante e può portare più problemi che opportunità».

Beach litter

Nel pomeriggio di oggi i volontari di Legambiente hanno organizzato un’attività di Beach Litter sulla spiagga del Lago di Varese, in località Schiranna a Varese, nell’ambito del roadshow promosso dal progetto Blue Lakes. I circoli e i volontari si impegnano come ambasciatori del progetto, promuovendo iniziative di pulizia delle spiagge come momenti utili per informare e sensibilizzare sulla problematica dell’inquinamento delle acque causato dalla presenza di plastica e microplastiche.